Pezeshkian presenta il suo governo e “frena” Khamenei

Guida suprema convinta ad attendere due settimane per la rappresaglia

Pezeshkian presenta il suo governo e “frena” Khamenei
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Con sullo sfondo la sanguinosa guerra nella Striscia di Gaza e il rischio che il conflitto diventi regionale, il neopresidente iraniano Masoud Pezeshkian ha presentato al Parlamento la squadra del suo nuovo governo. L'Assemblea consultiva, in persiano Majles, ha due settimane di tempo per approvare i nomi. Pezeshkian, secondo il quotidiano kuwaitiano al Jarida, avrebbe convinto anche l'ayatollah Ali Khamenei a rinviare - almeno di due settimane - l'attacco contro Israele come rappresaglia all'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuta proprio a Teheran il 31 luglio scorso, un'umiliazione per la teocrazia sciita. Il giornale precisa che Khamenei è contrario a colpire elementi del Mossad nei Paesi vicini all'Iran e ha chiarito che l'attacco deve avvenire in territorio israeliano.

Pezeshkian ieri ha proposto 19 nomi per il suo esecutivo, compresa una donna e un diplomatico aperto all'Occidente, Abbas Araghchi, come ministro degli Esteri. L'assemblea comincerà lunedì l'esame della lista dei candidati per poi metterla ai voti sabato prossimo. Un voto di fiducia che in Iran viene confermato, ministro per ministro, e non sull'intero governo. Bisogna ricordare che nella Repubblica sciita iraniana lo stesso presidente ha poteri limitati e che la principale linea politica e strategica del Paese è dettata dal religioso di più alto rango della teocrazia, ovvero la Guida suprema Khamenei, oggi 84enne, che è anche il comandante in capo delle forze armate.

Pezeshkian sta plasmando il suo gabinetto in un momento molto delicato in cui c'è il rischio di escalation. Araghchi, 61 anni, ha un ruolo importante: ex capo negoziatore per il nucleare, è considerato l'architetto dello storico accordo del 2015. Ex ambasciatore in Giappone e Turchia, prenderebbe il posto di Ali Bagheri, ministro degli Esteri ad interim dal maggio scorso, dopo la morte di Hossein Amir-Abdollahian, anche lui rimasto ucciso insieme al presidente Ebrahim Raisi in un incidente a maggio scorso.

Pezeshkian ha anche nominato Farzaneh Sadeq, 47 anni, ministro delle Strade e dei Trasporti. Potrebbe diventare la seconda donna ministro nella storia della Repubblica islamica. La prima è stata nominata nel 2009 dal radicale Mahmoud Ahmadinejad, che era presidente all'epoca, il suo nome era Marzieh Vahid Dastgerdi ed era a capo del dicastero della Sanità. Diverse invece le donne a ricoprire la carica di vicepresidente. Pezeshkian ha nominato come sua vice per gli affari femminili e della famiglia Zahra Behrouz Azar. Mentre il ministro dell'intelligence di Raisi, Esmail Khatib, manterrebbe la sua posizione.

Altra figura di spicco è Mohsen Paknezhad, nominato ministro del Petrolio. Paknezhad ha ricoperto il ruolo di viceministro per la supervisione delle risorse di idrocarburi dal 2018 al 2021. Dal 2000 al 2007, è stato anche membro del consiglio di amministrazione della Iranian Central Oil Fields Company. Per l'altro dicastero importante, quello degli Interni, il presidente ha scelto il generale Eskandar Momeni, ex membro dei Pasdaran e comandante della polizia.

Considerato moderato, a lui spetterebbe l'applicazione delle norme sull'hijab, il velo islamico obbligatorio. Mentre il generale Aziz Nassirzadeh, pilota di F-14 Tomcat, ex comandante dell'aeronautica militare e vicecapo di stato maggiore delle forze armate dal 2021, è stato proposto alla Difesa.

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