"Più spazio alle donne in posti di responsabilità nella Chiesa cattolica"

Le donne abbiano un ruolo di maggiore responsabilità nella chiesa: a chiederlo è Papa Francesco, al termine dell'Angelus domenicale, in piazza San Pietro. Lo fa ricordando l'intenzione di preghiera che ha scelto per il mese di ottobre: «Preghiamo perché i fedeli laici, specialmente le donne ha sottolineato Bergoglio - partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa, senza cadere nei clericalismi, che annullano il carisma laicale e anche rovinano la faccia della Santa Madre Chiesa».

«Nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo ha ricordato il Papa - siamo stati tutti battezzati come laici e laiche. I laici sono protagonisti della Chiesa». In tal senso, il Pontefice argentino ha sottolineato come ci sia «bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l'aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte». Non si tratta dunque, precisa il Papa, di affrontare il tema del sacerdozio femminile, ma solamente quello di una presenza delle donne, laiche, sempre più incisiva all'interno della Chiesa. «Dobbiamo promuovere l'integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti», ha concluso Bergoglio.

Francesco è stato recentemente criticato da teologhe, opinioniste e accademiche e in particolare dalla Catholic Women's Council, la realtà che lavora per il pieno riconoscimento della dignità dei sessi nella chiesa cattolica - secondo cui il titolo scelto per l'Enciclica, «Fratelli tutti», sarebbe discriminatorio e poco inclusivo visto che non tiene conto esplicitamente del mondo femminile. In realtà, quella di ieri non è la prima volta in cui Bergoglio chiede maggiore spazio per le donne ai vertici della Chiesa. Nell'esortazione apostolica post-sinodale sull'Amazzonia, il Papa aveva esplicitamente detto «no» alla clericalizzazione delle donne, ma aveva chiesto un aumento dei servizi laicali femminili. All'Angelus di ieri il Papa ha ricordato anche Carlo Acutis, il 15enne morto per una leucemia fulminante e diventato beato ad Assisi sabato scorso.

«La sua testimonianza ha detto Bergoglio indica ai giovani che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendolo nei fratelli, specialmente gli ultimi. Facciamo un applauso per il nuovo giovane beato millennial».