Una rivelazione che di certo farà discutere. Il presidente (uscente) della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, rivela, in un discorso al Forum della Bce di Sintra, un retroscena sul suo passato e soprattutto sulla moneta del suo Lussemburgo. L'incipit già spiega quanto sia roboante la sua rivelazione: "Devo fare una confessione solenne...". Poi arriva il racconto. "Ho fatto stampare 50 miliardi di una nuova moneta nel corso degli anni 1990, nel pieno della crisi del meccanismo di cambio europeo, per prepararsi all’uscita del Lussemburgo dagli accordi di cambio", ha affermato il presidente della Commissione. Nel 1993, di fronte all’ipotesi di un’uscita della Francia, i ministri delle Finanze dell’Ue trovarono un accordo per innalzare i margini di oscillazione delle valute fino al 15%. Ma anche se stavano lavorando per trovare una soluzione, il governo del Lussemburgo stampò segretamente 50 miliardi di banconote di una nuova moneta, il franco lussemburghese".
Poi spiega le sue mosse da ministro del Tesoro lussemburghese: "Nel 1993 i ministri delle Finanze di Germania e Olanda volevano uscire (dal meccanismo di cambio europeo) perchè credevano che i fondamentali economici fossero molto più solidi della Francia e altri. Per me, ministro delle Finanze del Lussemburgo, era un problema. La nostra moneta era il franco belga. E se questi paesi fossero usciti, il Lussemburgo sarebbe stato sotto pressione per uscire, mettendo il Belgio in grande difficoltà.
Affidandoci alla moneta di un altro paese, il Belgio per il Lussemburgo, dovevano proteggerci da qualsiasi eventualità". Un racconto inedito che farà discutere proprio in questi tempi in cui si parla tanto di mini-bot e di monte "parallele" all'euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.