Botta e risposta al question time della Camera tra Nicola Fratoianni e Matteo Piantedosi (foto). Il leader di Sinistra Italiana rivolge al ministro dell'Interno un'interrogazione, nata sull'onda del caso Fanpage-Gioventù nazionale. E chiede quali «azioni concrete» il Viminale «stia mettendo in campo per contrastare neofascismo, neonazismo, antisemitismo, omofobia e razzismo». Rimproverandogli di aver detto, nei giorni scorsi, che «l'antisemitismo più pericoloso è quello delle piazze», che per Fratoianni è invece quello «di chi difende la causa palestinese di fronte ai crimini di guerra del governo Netanyahu». Piantedosi inizia rallegrandosi di «vivere nell'era dei social» che gli ha consentito «di rendere nota la posizione che ho espresso» sul tema prima che «venisse fatto oggetto di fuorvianti letture». Poi ribadisce di considerare un «dovere innanzitutto etico oltre che istituzionale» il contrasto all'antisemitismo. Snocciolando tra gli «episodi che denotano un trasversale e inaccettabile rigurgito» dello stesso, «la vergognosa ostentazione di gestualità e simboli di totalitarismi che la storia ha condannato, da parte di giovani aderenti al movimento politico a cui si riferiscono gli interroganti», ma anche «i ripetuti incendi di bandiere israeliane nel corso di manifestazioni di piazza, gli assalti alle brigate ebraiche del 25 aprile scorso e le circostanze in cui è stato impedito a giornalisti di origine ebraica di prendere la parola in occasione di eventi pubblici».
Insomma, se l'inchiesta di Fanpage ha scoperchiato nostalgie in salsa antisemita nel movimento giovanile di Fdi, dalle quali Meloni ha preso con chiarezza le distanze, secondo Piantedosi quello che si è visto nei cortei e nelle piazze dopo il 7 ottobre è almeno sullo stesso piano. Così, dopo aver ricordato che, per la discriminazione razziale in tutto il 2023 ci sono state 37 denunce e un arresto per razzismo, contro le 47 denunce e i 3 arresti del primo semestre 2024 (metà riguardanti l'antisemitismo), il ministro ha poi puntato direttamente Avs, dicendosi «certo» che gli interroganti «possano condividere questa condanna unanime, senza esitazione, nei confronti di chi, o per rigurgiti nostalgici o dietro l'apparente facciata di contestazioni al governo di Israele, esprime posizioni di sostanziale antisemitismo e di avversione al popolo ebraico». Anche M5s ha chiesto conto al ministro Andrea Abodi della possibile truffa dell'utilizzo di fondi del servizio civile per finanziare un circolo legato a Gn, emersa sempre dall'inchiesta di Fanpage.
Ma il ministro per lo Sport ha tagliato corto: «Ricordo e confermo che le associazioni legate ai partiti politici non possono gestire progetti del Servizio civile universale anche perché non possono iscriversi all'albo del Servizio civile», il cui sistema, ha concluso, è «improntato alla massima trasparenza e oggettività».
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