Eitan sta meglio e presto potrà lasciare l'ospedale. Il bambino di cinque anni, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, ieri dopo pranzo è stato trasferito dalla rianimazione in un reparto di degenza.
Le condizioni del piccolo, che dal 23 maggio è ricoverato all'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, migliorano rapidamente e i medici già due giorni fa avevano sciolto la prognosi. Ora per lui arriverà la parte più dura, quella in cui dovrà prendere consapevolezza di quanto è accaduto. Eitan, infatti, non ricorda nulla. I medici hanno diagnosticato un'amnesia post traumatica e il bimbo non sa che in quella trappola di metallo ha perso i genitori Amit e Tal, di 26 anni, i nonni e il fratellino Tom di appena due anni.
Quando i soccorritori lo hanno trovato, nella cabina ormai distrutta, non pensavano che ce l'avrebbe fatta. Invece il lungo intervento chirurgico a cui i medici lo hanno sottoposto per stabilizzare i vari traumi e la sua determinazione nel restare aggrappato alla vita lo hanno salvato. Dopo qualche giorno di osservazione, sarà pronto per tornare a casa con la zia, unica familiare rimasta dopo la strage. Quando ha riaperto gli occhi, dopo il coma farmacologico, ha chiesto proprio alla zia Aya, la sorella del papà, dove fosse lui e la mamma. Ma la linea indicata dai sanitari è quella di non dare risposte fino a quando il team di terapeuti che lo affiancherà non stabilità che è pronto ad accettare qualcosa che a tutte le età, ma a maggior ragione a cinque anni, è inaccettabile.
«Mio Amit, piccolo fratellino, Tal-Tal e Tomi-Tom ha scritto Aya in un messaggio, ripercorrendo gli anni
insieme in Italia - non ho parole per descrivere quanto ci mancherete (...) Adesso faremo di tutto affinché i sogni di Eitan diventino realtà. Chiediamo inoltre giustizia: quello che è successo sul Mottarone si poteva evitare».
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