Milano. La folla di circa 2mila persone - moltissimi senza mascherina e tutti incuranti delle distanze di sicurezza - non è poi più tanto anonima. Le facce sono inesorabilmente le stesse che, fino a un mese fa e per 21 settimane di fila, ogni sabato pomeriggio si sono agitate per chilometri e per ore lungo le strade di Milano, urlando con slogan più o meno improbabili e in maniera scomposta e affastellata la propria fede No Vax. Ieri l'ala più oltranzista del movimento No Green pass si è ritrovata, in una vera e propria calca, in piazza XXV aprile per un presidio organizzato da Italexit, il movimento fondato dal senatore Gianluigi Paragone. Il punto più elevato della protesta (e quello più applaudito) è stato raggiunto poco dopo le 17 quando è intervenuto sul palco Luc Montagnier, il virologo francese insignito nel 2008 del Nobel per la medicina (ad agosto compirà 90 anni, ndr) e ormai diventato un punto di riferimento per la galassia No Vax. La promessa degli organizzatori, dopo aver preavvisato qualche giorno prima l'evento alla questura, era di rispettare l'orario 15-18. Al termine del presidio e degli interventi però, i «duri e puri» del movimento contro le vaccinazioni anti Covid e il certificato verde, non hanno resistito. E, senza ascoltare i ripetuti richiami provenienti dal palco da parte di Massimo Zanello - ex presidente della Provincia e assessore regionale in quota Lega, ora coordinatore in Regione per Italexit - a rispettare quanto pattuito, un gruppo di circa duecento persone che in testa tenevano alto lo striscione «Lavoratori contro il Green pass», hanno tentato di riunirsi in corteo lungo corso Como. I poliziotti in tenuta anti sommossa li hanno bloccati subito all'angolo con via de Toqueville; i No Vax hanno iniziato allora a cantare cori contro il certificato verde e il governo Draghi. Al termine della serata dalla questura non sono partiti provvedimenti di denuncia.
Una sorta di rivalsa quella dei manifestanti, seppure in stile molto più dimesso rispetto ai mesi scorsi? Va detto che ieri l'atmosfera al presidio, complice la bella giornata e la temperatura non troppo fredda, era frizzante sin dall'inizio e il «parterre» di ospiti intervenuti sul palco non hanno potuto che «gasare» il popolo No Vax che, una volta in piazza, si ricarica.
«Per l'Italia Paragone-Italexit ha avviato ufficialmente una raccolta firme contro la follia della vaccinazione di massa sui bambini» ha annunciato lo stesso Paragone invitando la Rai ad «accogliere nelle sue trasmissioni anche tesi diverse, come quelle del professor Montagnier, rispetto a quelle di virologi finanziati dall'industria farmaceutica».
Dal palco è intervenuto però anche l'ex campione di motociclismo Marco Melandri che in una intervista qualche giorno fa aveva spiegato di essersi contagiato apposta per ricevere il Green pass senza vaccino. «Ho sempre inseguito il mio sogno, tutti i giorni. Dobbiamo dare la libertà ai ragazzi di fare sport, non possiamo negarglielo, voglio guardare mia figlia in faccia» ha detto lo sportivo. La showgirl Heather Parisi ha inviato un video nel quale ha parlato della sua ormai arcinota lotta contro i vaccini ai bambini e un intervento video è stato quello inviato anche dal leader dei portuali di Trieste Stefano Puzzer.
Momenti di tensione ieri anche a margine del sit-in No Vax e No Green pass organizzato a Roma in piazza San Giovanni (5mila i partecipanti) quando un gruppo di manifestanti, al grido di «libertà, libertà», ha tentato di dare vita a un corteo. Una velleità subito rientrata e convertitasi in un sit in, dando le spalle ai poliziotti. A prendere la parola dal palco anche l'attore Enrico Montesano che ha voluto ribadire la natura pacifica del movimento.
Erano invece un centinaio ieri sera i partecipanti a La Spezia alla manifestazione pro vaccini organizzata da Assoutenti con l'adesione di politici di centrodestra e di centrosinistra.
Sul palco il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ma anche l'onorevole Raffaella Paita e il sindaco della città Pierluigi Peracchini che ha parlato di «momento di responsabilità e ragione».
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