Il pirata recidivo stava fuggendo in Marocco: arrestato

Nel 2010 investì 8 ciclisti, uccidendoli. La settimana scorsa al volante ha causato un altro morto

Voleva fuggire in Marocco. Chafik Elketani, il 32enne di Gizzeria che la scorsa settimana, sotto l'effetto di droga, esce fuori strada uccidendo Fennane Noureddine, 31 anni, stava per espatriare. All'ospedale di Catanzaro, dov'era ricoverato in seguito all'incidente del 6 settembre, firma le proprie dimissioni ed esce senza che nessuno se ne accorga. È ricoverato al Sant'Orsola di Bologna, a mille chilometri di distanza, quando la squadra mobile di Catanzaro e di Bologna lo rintraccia seguendo le tracce lasciate dal suo cellulare. Arrestato con l'accusa di omicidio stradale aggravato ed evasione. Una storia paradossale. Nove morti sulla coscienza, 5 anni passati dietro le sbarre, dal 2010 al 2015, per le prime otto vittime, un gruppo di ciclisti falcidiati mentre era alla guida di una Mercedes senza patente, anche allora fatto di droga, e con il nipote di otto anni a bordo. Poi l'ennesimo schianto lungo la statale 280 fra Marcellinara e Lamezia costato la vita all'amico sul sedile anteriore. Eppure Elketani, nonostante i pianti disperati al processo di 11 anni fa, continua a guidare dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Agghiacciante che nessuno, all'ennesima vittima causata dal 32enne, lo faccia piantonare in ospedale. Due settimane fa Elketani tenta un sorpasso in curva, come quella maledetta domenica in cui per superare un'auto sbanda finendo su un gruppo di amici diretti ad Amantea sulla statale 18, Tirrena Inferiore. All'epoca dei fatti Elketani si dichiara pentito. L'omicidio stradale non è ancora introdotto nel codice penale e il giudice lo condanna a otto anni, un anno per ogni persona uccisa, per omicidio colposo plurimo aggravato. Esce tre anni prima del fine pena. Il giovane è strafatto di cannabis quando incrocia quel gruppetto di amici in bicicletta, tutti fra i 35 e i 55 anni. La sua auto, al rientro in corsia, slitta sull'asfalto bagnato e non c'è modo di evitarli. Otto persone, tutte dello stesso quartiere di Lamezia, muoiono sul colpo, altre due restano ferite. Quattro di loro si salvano per miracolo: la pioggia li aveva convinti che era meglio tornare a casa. Lo scorso 5 settembre l'uomo, di origine marocchina, prende in affitto una Toyota Corolla all'aeroporto di Lamezia. Chi gli ha ridato la patente? Di fatto esce di nuovo fuori strada, sempre sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, e finisce contro il guard rail.

La Procura di Catanzaro, questa volta, lo accusa di omicidio stradale. Formalmente viene fermato e, in attesa dell'esame tossicologico, viene ricoverato in ospedale. Nessuno, però, gli impedisce di andarsene indisturbato.

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