Il dibattito politico si anima negli ultimi giorni di campagna elettorale sul tema della Rai. In queste ore ha fatto molto discutere la puntata de Il Cavallo e la Torre, programma in onda su Rai 3 che ha ospitato l'intervista al filosofo francese Bernard Henri Lévy. C'è chi ha parlato di "puntata a senso unico" e ha invocato l'intervento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Ora la questione Rai è diventata oggetto di un botta e risposta a distanza tra Enrico Letta e Matteo Salvini.
Letta all'attacco
Di recente la Lega ha proposto di azzerare il canone Rai. Su questa ipotesi si è espresso Enrico Letta che, senza mandarle a dire, ha sfoderato un'altra accusa nei confronti di Salvini: "Detto da chi ha a disposizione Mediaset è in linea con il loro modo di essere e di fare. È evidente che Salvini è il portavoce degli interessi di Mediaset e mi sembra in linea con quello che Salvini fa e con il rapporto che il centrodestra ha con Mediaset".
Il segretario del Partito democratico ha aggiunto che, alla luce di questa possibilità paventata dal Carroccio, sarebbe evidente il tentativo di portare nella campagna elettorale il tema del conflitto di interessi nel sistema televisivo, "che ritorna in modo prepotente in questa campagna elettorale".
La replica di Salvini
Parole pesanti all'indirizzo di Matteo Salvini, che a stretto giro ha voluto replicare a muso duro al leader del Pd: l'ex ministro dell'Interno ha rivendicato il suo operato a tutela del Paese, respingendo al mittente le accuse ricevute. "Faccio gli interessi degli italiani, chi sceglie la Lega sceglie lo stop al canone Rai", ha commentato Salvini. Che ha lanciato una frecciatina in riferimento alla bufera scoppiata ultimamente: "I comizi di sinistra sulle reti Rai non devono essere pagati dai contribuenti".
Il caso Damilano
La Lega ha fatto sapere che intende presentare immediatamente un esposto all'Agcom contro il conduttore Damilano. Il Carroccio ha denunciato di essere di fronte a quella che reputa essere una vera e propria violazione della par condicio. Inoltre viene giudicato "intollerabile" il paragone della coalizione di centrodestra al fascismo: "Il tutto senza contradditorio e trasmesso nel terzo canale della tv di Stato". La Lega ha chiesto alla presidente Marinella Soldi di esprimersi in merito a un servizio pubblico "palesemente asservito ad una certa corrente politica" che ha prodotto un inevitabile "gravissimo danno di immagine".
Non si muove solo la Lega.
Anche Maurizio Gasparri, componente della Commissione parlamentare di vigilanza, ha sollecitato l'Agcom a intervenire su quanto andato in onda. Il senatore di Forza Italia ha lanciato una stoccata agli avversari politici: "La sinistra televisiva considera la Rai una sua dependance, e questo è ormai intollerabile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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