Non ha chiesto il voto di fiducia dell'Assemblea nazionale, nella quale la sua coalizione e quella del Presidente francese Emmanuel Macron non hanno più la maggioranza assoluta. Anche per questo la Prima Ministra francese, Elisabeth Borne, si è presentata davanti all'Aula e ha pronunciato il suo discorso di politica generale, illustrando le linee programmatiche del governo, annunciando che i prossimi cinque anni saranno all'insegna del «compromesso». Partendo dall'ecologia, Borne ha promesso che la Francia «sarà il primo Paese europeo a uscire dalle energie fossili» e una delle svolte per raggiungere l'obiettivo sarà la nazionalizzazione completa dell'Edf, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia, le cui azioni sono volate alla Borsa di Parigi. La mossa segna un cambiamento rilevante legato alla crisi internazionale e alla guerra in Ucraina.
La Prima ministra ha poi parlato del potere d'acquisto, definito «la prima sfida a cui rispondere», sostenendo che le vie per rivalorizzarlo sono «la piena occupazione e la transizione ecologica», ma confermando anche una misura immediata, ovvero la soppressione del canone televisivo a partire da questa estate. Sempre a questo proposito, l'inquilina di Matignon è tornata a parlare della riforma delle pensioni voluta dalla maggioranza presidenziale, ribadendo che «il modello sociale francese è un paradosso, perché è uno dei più generosi e uno di quelli in cui si lavora meno» e che quindi «è necessario lavorare di più per la prosperità del Paese».
Prima del suo discorso, i deputati dei quattro gruppi di sinistra che formano la Nupes, la Nuova unione popolare ecologica e sociale di Jean Luc Mélenchon, hanno depositato la mozione di sfiducia annunciata nei giorni scorsi. Dovrà essere votata entro 48 ore dalla sua presentazione.
Ma la destra e l'estrema destra, che si candidano a una opposizione costruttiva, hanno già annunciato che non la voteranno. Impossibile dunque che si arrivi alla sfiducia. Ma la mossa è il segnale che la Nupes darà filo da torcere in Aula alla coalizione di Macron e al governo della Borne.
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