Le ultime vicende giudiziarie hanno infiammato lo scontro politico in Italia. A fare da sfondo sono anche alcune indiscrezioni e "scoop" giornalistici che in più di qualche occasione mettono nel mirino esponenti di spicco della politica del nostro Paese non tanto nel merito della questione su cui si vuole fare chiarezza, ma su un piano spesso esclusivamente personale. L'ultimo (in ordine temporale) è la pubblicazione di una lettera di Tiziano Renzi che risale a ben cinque anni fa e che non ha alcun interesse giuridico. Motivo per cui Guido Crosetto ha provato ad avanzare una previsione che, anche se in chiave del tutto ironica, dà il segno del livello raggiunto in Italia.
La "profezia" di Crosetto
Il fondatore di Fratelli d'Italia e imprenditore ha affidato a poche righe il suo pensiero. Una sorta di sospetto iperbolico che però dimostra fino a quale punto il nostro Paese si sia spinto. "Il prossimo step degli scoop giornalistici sarà la pubblicazione di una colonoscopia, che un PM avrà allegato agli atti per dimostrare che l'indagato aveva un tenore di vita eccessivo anche per il corpo?", ha scritto sul proprio profilo Twitter.
Il prossimo step degli scoop giornalistici sarà la pubblicazione di una colonoscopia, che un PM avrà allegato agli atti per dimostrare che l’indagato aveva un tenore di vita eccessivo anche per il corpo?
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) February 15, 2022
Ma Crosetto non è il solo a pensarla in questa maniera. Gli ha fatto eco anche Enrico Costa: il deputato di Azione sostiene che prima o poi, al fine di inquadrare il clima familiare, "produrranno le cartelle cliniche, gli esami del sangue, le pagelle dei figli". In effetti "dopo i conti correnti privati e lo sfogo di un papà, tutto è buono, basta che faccia gossip".
A far discutere è stata la pubblicazione di una lettera che Tiziano Renzi avrebbe inoltrato al figlio nel 2017 in cui si parlerebbe di una "banda bassotti" e del pensionamento anticipato. Tutto ciò ha un rilievo penale? Perché è stato dato in pasto al sistema mediatico? E per quale motivo, come si domanda Matteo Renzi, "l'Associazione nazionale magistrati è rimasta in silenzio" quando la sua vita "è stata scardinata con un dolore personale e familiare"?
Un sospetto inquietante
Proprio in questi giorni il tema della giustizia è tornato in primo piano. Non solo per la riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario, ma anche per gli sviluppi che hanno toccato inevitabilmente la politica. Dall'ordinanza del Tribunale di Napoli VII Sezione Civile che rischia di decapitare il Movimento 5 Stelle alla richiesta della Procura di Firenze sul rinvio a giudizio per Matteo Renzi, passando per la scarcerazione di Giancarlo Pittelli.
Crosetto di recente si era già espresso in merito: sostiene l'esistenza di un filo
"che lega fatti distanti fra loro". Il suo sospetto inquietante è che in tal modo alcuni magistrati possano lanciare un messaggio chiaro in modalità differenti: "Facciamo cosa vogliamo, come vogliamo, quando vogliamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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