A poche ore dal voto del Senato, che ha avallato, con la sola contrarietà di MoVimento 5 Stelle e Leu, la proposta della Giunta per le immunità sul conflitto d'attribuzione, Matteo Renzi torna a parlare del caso Open, soffermandosi sull'addio alla procura di Firenze del procuratore Giuseppe Creazzo.
Nel corso di un intervento a Radio Leopolda, l'ex presidente del Consiglio - così come riportato dall'Ansa - ha commentato la notizia della richiesta di trasferimento da parte del pm della procura fiorentina: "Il procuratore capo di Firenze che lascia la procura dopo tutto quello che è successo, e prima del processo, dopo che è stato sanzionato per molestie e da me denunciato è la dimostrazione che qualcosa, in quella procura, evidentemente non funziona", ha annotato il fondatore d'Italia Viva.
Giuseppe Creazzo avrebbe concluso il mandato nel corso dei prossimi mesi ma l'addio è stato anticipato. Il magistrato avrebbe potuto svolgere un ulteriore incarico - così come riporta l'Adnkronos - come sostituto procuratore a Firenze ma ha comunque deciso di spostarsi a Reggio Calabria, sua città originaria, dove svolgerà l'incarico di sostituto alla procura per i minorenni.
L'ex premier ha detto che è "un evento più unico che raro che un procuratore capo se ne vada qualche mese prima". Poi è arrivata un'ulteriore specificazione: "Evidentemente quando denuncio che nella realtà fiorentina qualcosa non funziona non sono il solo a pensarla così e il gesto di oggi va in questa direzione". Il trasferimento di Creazzo, per Renzi, sarebbe dimostrativo di qualche malfunzionamento. E ancora: "a mia denuncia va avanti, e resta il mio giudizio di disvalore etico di ciò che lui ha fatto sulle molestie sessuali", ha chiosato il fondatore d'Iv.
Il Csm, che ha dato l'ok alla richiesta di trasferimento, dovrà adesso operare una scelta tesa ad individuare il procuratore capo che prenderà il posto del magistrato che ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex presidente del Consiglio sul caso della Fondazione Open. La vicenda è molto complessa e molto dibattuta. Attraverso il discorso pronunciato in Senato, l'ex premier ha di nuovo ribadito come non spetti ai giudici decidere che cosa sia un partito e che cosa non lo sia.
Un altro passaggio rilevante ha riguardato l'utilizzo della "prova" da parte dei magistrati, ossia delle mail e delle
conversazioni private, per cui, secondo la maggioranza dei parlamentari, la procura avrebbe dovuto prima chiedere al Parlamento, considerando il mandato parlamentare da senatore svolto dal politico toscano.
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