Il procuratore: "Angelika incapace di contenere l'ira"

Il giudice: non ha investito apposta. La donna viveva in auto da mesi. Le vittime morte sul colpo

Il procuratore: "Angelika incapace di contenere l'ira"
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Non stato un investimento volontario quello che il 6 luglio ha ucciso tre componenti della famiglia veneziana in vacanza a Santo Stefano di Cadore. Angelika Hutter, la 32enne tedesca in arresto per omicidio plurimo e attualmente ricoverata in psichiatria, non ha puntato con la propria auto la famigliola con l'intento di ucciderla.

«Quella del gesto volontario - ha detto il procuratore di Belluno Paolo Luca - è una ipotesi da consegnare alle astrazioni. Più probabile uno stato d'ira, che non sappiamo da cosa dipenda o una distrazione. È una persona che non ha capacità di contenimento dell'ira. Non possiamo dire se sia una condizione permanente o temporanea legata allo choc, nel secondo caso una volta dimessa dall'ospedale sarà affidata a una struttura carceraria».

Intanto la Procura ha dato il nulla osta per la riconsegna ai familiari delle salme di Marco Anoniello, del figlio Mattia, di 2 anni, e della nonna Mariagrazia Zuin. Sempre ieri è arrivata la conferma che la 32enne non aveva bevuto o assunto stupefacenti e non era al telefono poco prima che la sua Audi finisse contro il gruppetto. È ricoverata nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Venezia, dato il suo stato di alterazione che non le avrebbe consentito, ieri, di presenziare all'udienza che ha portato alla convalida del fermo. Solo quando tornerà lucida potrà spiegare cosa l'ha portata a sfrecciare con l'Audi ad alta velocità nel piccolo centro abitato. A disposizione degli inquirenti ci sono due video. Uno documenta il passaggio della vettura pochi istanti prima dell'impatto, a circa 90 chilometri orari. Nel secondo si vede l'automobile compiere una pericolosa inversione a U nel piazzale di un'autofficina, poco prima, sfiorando una vettura in uscita da una via laterale. Due testimoni avrebbero poi notato Hunter compiere un gesto di stizza immotivato, gettando in aria alcune bottiglie che aveva appena riempite d'acqua ad una fontana. La macchina, nel rettilineo, non ha incontrato elementi che ostacolassero la visibilità o urtato altri oggetti. Sulle vittime nessuna autopsia: morte sul colpo a causa dell'impatto.

In linea teorica la tedesca rischia una condanna compresa tra i 2 e i 7 anni, con aumenti eventualmente legati al numero delle vittime o se venisse dimostrato che andava al doppio della velocità rispetto al limite consentito.

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