!["Prodi era vicino alla rete del Kgb". La voce ritorna nelle carte inglesi](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/01/18/1737221430-azr0yddfmlm9wkth4hyc-ansa.jpg?_=1737221430)
È la voce che torna dopo tanti anni: Romano Prodi era vicino al Kgb. Ad affermarlo, in uno scritto autografo con tanto di firma, è l'ex agente dell'intelligence russa e poi dissidente Alexandr Litvinenko che tutti ricordano per la morte atroce dopo aver bevuto un tè al polonio nel 2006 a Londra. Due anni prima, il 13 gennaio 2004, Litvinenko riempie due pagine in cui rivela: «Sono venuto a conoscenza del fatto che Romano Prodi, il presidente dell'Unione Europea, è una persona vicina al Kgb».
Siamo dentro una spy story in cui verità, finzione e calunnia si mischiano fino a far diventare irriconoscibili i contorni della realtà.
A rendere ancora più ardua la decifrazione del messaggio è il fatto che Litvinenko si basa sulle confidenze ricevute da un altro ufficiale dei Servizi russi: «È un vicedirettore dell'Fsb con il quale ho mantenuto contatti segreti fino a oggi. Se l'Fsb scopre il mio contatto con lui, potrebbe essere ucciso come traditore». Ed è proprio da lui che Litvinenko dichiara di aver avuto la soffiata.
La stessa informazione era trapelata nel 2007, ma ora la notizia rimbalza dagli archivi inglesi e diventa pubblica perché è stata scovata, fra innumerevoli file, da Nicoletta Maggi, giornalista, storica portavoce di Umberto Bossi con la passione per le spy story e buone entrature fra gli storici e gli 007 britannici che nel tempo le hanno consentito di realizzare diversi scoop e libri.
«In questo file - scrive Maggi sul suo sito - declassificato da Downing Street il 17 luglio 2018, c'è l'intera dichiarazione di Alexandr Litvinenko su Romano Prodi».
Due pagine compilate a penna, in russo, e con traduzione in inglese. Litvinenko racconta un episodio chiave della sua biografia: la preparazione della «fuga» verso Ovest: per questo si rivolge all'agente con cui coltiva una frequentazione speciale, e chiede un consiglio prezioso: dove scappare? «Io - prosegue il testo, custodito negli archivi di Londra - volevo andare in Italia perché mio fratello Maxim era andato in Italia, portando con se documenti dell'Fsb».
Ma il suo interlocutore frena e lo mette in guardia: «Quella persona mi ha detto di non andare per nessuna ragione in Italia e in Germania, perché c'erano molti agenti del Kgb al governo di quei Paesi». È a questo punto che salta fuori il nome, pesantissimo, di Prodi. «Citerò solo una nostra persona - dice l'alto ufficiale in quel colloquio - che attualmente è il presidente dell'Unione Europea e si chiama Romano Prodi».
Fin qui il documento scoperto da Maggi. Che opportunamente torna alle presunte rivelazioni del 2007, praticamente lo stesso spartito riproposto ora: «Due televisioni britanniche, Itv e Bbc, trasmisero le affermazioni di Litvinenko: Romano Prodi era un uomo vicino al Kgb. Il Presidente Prodi rigettò fermamente le accuse bollandole come infamanti e dichiarò che i due network erano stati vittime di pirateria delle notizie».
Allora si scoprì che le rivelazioni di Litvinenko erano arrivate a Londra dall'Italia, o meglio erano state raccolte dal controverso avvocato Mario Scaramella, consulente della commissione Mitrokhin, poi arrestato nel nostro Paese e condannato a una pena di 4 anni. Fra l'altro anche per calunnia, nei confronti di un legale di San Marino. Si stabilì anche che la fonte di Litvinenko era il colonnello Anatolij Trofimov, poi assassinato a sua volta a raffiche di mitra.
C' è un'analogia fra le carte del 2007 e quelle del 2025? Si può pensare che l'origine sia la stessa. Siamo in un grande intrigo internazionale: anche il documento del 2025 ha una matrice italiana. «In alto e in basso a sinistra, nella prima pagina - riassume Maggi - compaiono due timbri del tribunale di Napoli, il secondo poco leggibile. In basso a destra, il timbro della questura di Napoli. In ognuna delle due pagine, in italiano, compare la scritta segreto. E in cima, sia nella prima che nella seconda pagina, in stampatello sempre in italiano, Commissione Mitrokhin».
Di nuovo è facile immaginare che quei documenti siano passati per le mani di Scaramella che li ha trasferiti in Gran Bretagna dove sono rimasti, prima coperti e poi visibili, in tutti questi anni.
Ecco la voce che ritorna, con i misteri di Litvinenko.
Si tratta di un documento autentico e perché Litvinenko fa quelle affermazioni? Di sicuro, Scaramella lo incontra nel 2006 e raccoglie il suo drammatico video testamento.
Certo, l'ex agente si appoggia a sua volta ad un'altra spia ed è facile immaginare che queste carte siano state diffuse in un tentativo di destabilizzazione dell'Occidente. Nel 2004 Prodi guida l'Europa, due anni più tardi entra a Palazzo Chigi come presidente del Consiglio.
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