"Prodi era vicino alla rete del Kgb". La voce ritorna nelle carte inglesi

In un documento desecretato Litvinenko riporta la confidenza di un alto ufficiale

"Prodi era vicino alla rete del Kgb". La voce ritorna nelle carte inglesi
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È la voce che torna dopo tanti anni: Romano Prodi era vicino al Kgb. Ad affermarlo, in uno scritto autografo con tanto di firma, è l'ex agente dell'intelligence russa e poi dissidente Alexandr Litvinenko che tutti ricordano per la morte atroce dopo aver bevuto un tè al polonio nel 2006 a Londra. Due anni prima, il 13 gennaio 2004, Litvinenko riempie due pagine in cui rivela: «Sono venuto a conoscenza del fatto che Romano Prodi, il presidente dell'Unione Europea, è una persona vicina al Kgb».

Siamo dentro una spy story in cui verità, finzione e calunnia si mischiano fino a far diventare irriconoscibili i contorni della realtà.

A rendere ancora più ardua la decifrazione del messaggio è il fatto che Litvinenko si basa sulle confidenze ricevute da un altro ufficiale dei Servizi russi: «È un vicedirettore dell'Fsb con il quale ho mantenuto contatti segreti fino a oggi. Se l'Fsb scopre il mio contatto con lui, potrebbe essere ucciso come traditore». Ed è proprio da lui che Litvinenko dichiara di aver avuto la soffiata.

La stessa informazione era trapelata nel 2007, ma ora la notizia rimbalza dagli archivi inglesi e diventa pubblica perché è stata scovata, fra innumerevoli file, da Nicoletta Maggi, giornalista, storica portavoce di Umberto Bossi con la passione per le spy story e buone entrature fra gli storici e gli 007 britannici che nel tempo le hanno consentito di realizzare diversi scoop e libri.

«In questo file - scrive Maggi sul suo sito - declassificato da Downing Street il 17 luglio 2018, c'è l'intera dichiarazione di Alexandr Litvinenko su Romano Prodi».

Due pagine compilate a penna, in russo, e con traduzione in inglese. Litvinenko racconta un episodio chiave della sua biografia: la preparazione della «fuga» verso Ovest: per questo si rivolge all'agente con cui coltiva una frequentazione speciale, e chiede un consiglio prezioso: dove scappare? «Io - prosegue il testo, custodito negli archivi di Londra - volevo andare in Italia perché mio fratello Maxim era andato in Italia, portando con se documenti dell'Fsb».

Ma il suo interlocutore frena e lo mette in guardia: «Quella persona mi ha detto di non andare per nessuna ragione in Italia e in Germania, perché c'erano molti agenti del Kgb al governo di quei Paesi». È a questo punto che salta fuori il nome, pesantissimo, di Prodi. «Citerò solo una nostra persona - dice l'alto ufficiale in quel colloquio - che attualmente è il presidente dell'Unione Europea e si chiama Romano Prodi».

Fin qui il documento scoperto da Maggi. Che opportunamente torna alle presunte rivelazioni del 2007, praticamente lo stesso spartito riproposto ora: «Due televisioni britanniche, Itv e Bbc, trasmisero le affermazioni di Litvinenko: Romano Prodi era un uomo vicino al Kgb. Il Presidente Prodi rigettò fermamente le accuse bollandole come infamanti e dichiarò che i due network erano stati vittime di pirateria delle notizie».

Allora si scoprì che le rivelazioni di Litvinenko erano arrivate a Londra dall'Italia, o meglio erano state raccolte dal controverso avvocato Mario Scaramella, consulente della commissione Mitrokhin, poi arrestato nel nostro Paese e condannato a una pena di 4 anni. Fra l'altro anche per calunnia, nei confronti di un legale di San Marino. Si stabilì anche che la fonte di Litvinenko era il colonnello Anatolij Trofimov, poi assassinato a sua volta a raffiche di mitra.

C' è un'analogia fra le carte del 2007 e quelle del 2025? Si può pensare che l'origine sia la stessa. Siamo in un grande intrigo internazionale: anche il documento del 2025 ha una matrice italiana. «In alto e in basso a sinistra, nella prima pagina - riassume Maggi - compaiono due timbri del tribunale di Napoli, il secondo poco leggibile. In basso a destra, il timbro della questura di Napoli. In ognuna delle due pagine, in italiano, compare la scritta segreto. E in cima, sia nella prima che nella seconda pagina, in stampatello sempre in italiano, Commissione Mitrokhin».

Di nuovo è facile immaginare che quei documenti siano passati per le mani di Scaramella che li ha trasferiti in Gran Bretagna dove sono rimasti, prima coperti e poi visibili, in tutti questi anni.

Ecco la voce che ritorna, con i misteri di Litvinenko.

Si tratta di un documento autentico e perché Litvinenko fa quelle affermazioni? Di sicuro, Scaramella lo incontra nel 2006 e raccoglie il suo drammatico video testamento.

Certo, l'ex agente si appoggia a sua volta ad un'altra spia ed è facile immaginare che queste carte siano state diffuse in un tentativo di destabilizzazione dell'Occidente. Nel 2004 Prodi guida l'Europa, due anni più tardi entra a Palazzo Chigi come presidente del Consiglio.

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