Tra Matteo Renzi e Romano Prodi volano gli stracci. Ma il vero motivo della rottura non sarebbe da ricercare nell'intervista rilasciata dal segretario Pd al Quotidiano Nazionale, bensì in un riservatissimo incontro a metà giugno nell'hotel romano di Santa Chiara, dove il Professore sarebbe stato chiarissimo: "Matteo, non vai bene come candidato: sei troppo divisivo".
L'indiscrezione di questo incontro in gran segreto è filtrata da ambienti vicinissimi a Romano Prodi ed è stata data dal quotidiano La Stampa. Alla riunione, determinante per decidere le future sorti del centro-sinistra in vista delle elezioni politiche del prossimo anno, avrebbero partecipato oltre a Renzi e Prodi anche il collaboratore di quest'ultimo Arturo Parisi.
Persino Renzi avrebbe condiviso l'analisi del Professore, riconoscendo che la sua candidatura alla presidenza del Consiglio impedirebbe il formarsi di una coalizione a sinistra: insomma, in presenza del segretario Pd ogni ipotesi di alleanza tra i progressisti cadrebbe nel vuoto.
Per compensare la sua rinuncia al ruolo di candidato a Palazzo Chigi, a Renzi sarebbe stato detto di pensare a potenziare e irrobustire il partito. E a questo punto della discussione è spuntato il nome di un nuovo "vecchio" cavallo: Enrico Letta, che avrebbe l'ok di Romano Prodi - e la non opposizione di Renzi - per la leadership del centrosinistra.
Una soluzione a cui il diretto interessato non avrebbe detto di no. Nel frattempo il Professore non rimane a guardare.
Decisiva sarà la sua intenzione o meno di partecipare alla manifestazione di Pisapia e Bersani a piazza Santi Apostoli, il prossimo primo luglio.Secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe decidere di non andare per fare da "Vinavil" tra le due principali aree di sinistra: il Pd e quella che fa riferimento a Mdp e Campo Progressista.
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