Matteo Salvini (nella foto) non la tira per le lunghe. Le nuove norme in materia di sicurezza? «Decreti clandestini». E tanto potrebbe bastare per definire la portata della polemica. Il leader del Carroccio però va oltre e già guarda al domani e a come bloccare queste norme con le quali il Consiglio dei ministri dà una «mano agli scafisti e a chi specula sull'accoglienza degli immigrati». La prima mossa è una raccolta di firme per bloccare i provvedimenti.
Mentre nella maggioranza sono molti a festeggiare quella che considerano la chiusura di un «capitolo vergognoso», l'opposizione attacca la doppiezza del premier Conte che ora cancella il lavoro fatto dal suo precedente gabinetto. «Invece di costruire, distruggono. Smontano Quota 100 e Flat Tax per le partite Iva, disastrano la scuola e tornano ai porti, e portafogli, aperti per scafisti e clandestini. Li fermeremo anche grazie alle firme dei cittadini. L'Italia merita di meglio» commenta il leader leghista. Con le nuove norme, sostiene ancora, «si torna esattamente alla mangiatoia sull'immigrazione clandestina e ai permessi regalati a chiunque cammini per strada e agli sbarchi a migliaia». Secco il commento di Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia): «Giuseppe 2 e il suo governo hanno smantellato i decreti del loro più grande nemico: il Giuseppe 1». Dal governo, afferma, arriva «un segnale di arrendevolezza ai trafficanti di esseri umani che porterà a un aumento degli sbarchi e isolerà l'Italia in Europa, che chiede serietà nella difesa dei confini esterni dell'Unione e non vuole essere coinvolta dalla furia immigrazionista della sinistra italiana». Anche Forza Italia è critica. «Il governo dà al mondo un segnale profondamente sbagliato - avverte Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera -: per l'esecutivo giallorosso il nostro Paese è pronto ad accogliere chiunque in modo indiscriminato». «Nessun passo avanti. Solo indietro - ribadisce l'azzurra Annagrazia Calabria - . E questo proprio nel momento in cui si materializza il rischio di una seconda ondata pandemica e qualsiasi fattore di rischio nella diffusione ulteriore del Covid andrebbe contenuto. Ora manca solo lo ius soli, poi il disastro ideologico sarà compiuto». Anche la vicepresidente della Camera, l'azzurra Mara Carfagna, esprime forti riserve sull'iniziativa dell'esecutivo. «La modifica dei decreti immigrazione si limita a riportare indietro l'orologio al 3 ottobre 2018 - dice la deputata di Forza Italia - e rivela la mancanza assoluta di una linea politica di governo sul tema dei migranti. Cancellare quel che ha fatto Matteo Salvini e tornare alla situazione quo ante non è una riforma, è un contrordine compagni che lascia irrisolto il nocciolo del problema».
Dal coro di proteste emerge anche una proposta concreta. Ad avanzarla è Andrea Delmastro capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione esteri di Montecitorio.
«Abbiamo preparato una proposta di legge - dice Delmastro - che propone che le istanze per richiedere asilo e lo status di rifugiato possano essere avanzate presso ambasciate e consolati così che i pochi aventi diritto potranno ottenere rifugio e protezione senza alcun rischio per la propria incolumità e senza alimentare la filiera criminale degli scafisti». Una proposta di legge che, sottolinea il deputato di Fratelli d'Italia, «coniuga legalità, rispetto dei confini, solidarietà verso i rifugiati e contrasto alla tratta di essere umani e all'immigrazione di massa».
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