Prova a entrare alla festa: viene pugnalato al cuore

La vittima era stata respinta: la lite e la rissa. L'arma è una lama di 30 centimetri, interrogato un giovane

Prova a entrare alla festa: viene pugnalato al cuore
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Voleva entrare a una festa privata per la notte di Capodanno. Per ore, prima e dopo la mezzanotte, aveva provato anche ad accedere ad alcuni locali. Ma era sempre stato respinto. Forse era alterato, qualcuno dice fosse molesto. All'ennesimo tentativo sono ormai le 4 del mattino del primo gennaio scoppia una rissa e spunta un coltello. Roberto Comelli viene trafitto da un fendente al petto e muore sul colpo.

Il dramma di San Silvestro arriva da Provaglio d'Iseo, località lacustre del Bresciano, dove un gruppo di ragazzi aveva affittato una sala comunale gestita dall'associazione «Anziani e Amici» per trascorrere le ultime ore dell'anno all'insegna del divertimento e della spensieratezza. Ma qualche ora dopo il brindisi tutto degenera: il 42enne, padre separato, forse anche a causa dell'alcol reagisce all'ennesimo allontanamento dei ragazzi. Scoppia una rissa che si consuma tutta sulla strada davanti all'ingresso del centro civico. Sono attimi concitati e pieni di tensione in una notte diventata ormai silenziosa dopo i festeggiamenti, poi all'improvviso qualcuno afferra un coltello da cucina con una lama di circa 30 centimetri e lo scaglia contro Comelli. Scoppia il parapiglia. L'uomo si trascina per alcune decine di metri sull'asfalto di via Cesare Battisti, poi si accascia esalando l'ultimo respiro davanti ad una casa di riposo. Accanto al cadavere l'arma del delitto. L'allarme scatta qualche ora dopo, quando i primi passanti notano il corpo ancora in strada. I carabinieri hanno ricostruito i fatti accaduti a Provaglio d'Iseo a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno e hanno identificando tutti i partecipanti alla festa per individuare il responsabile. In serata è stato portato in caserma un giovane, a quanto pare già maggiorenne, per essere interrogato alla presenza del suo avvocato. I magistrati stanno valutano un eventuale fermo come indiziato di delitto.

Nella piccola comunità del Sebino in tanti conoscevano Roberto Comelli, pregiudicato e noto anche per una vita e un carattere difficili. Tutti, comunque, si dicono scioccati per la violenza.

A farsi portavoce del cordoglio del paese è il sindaco Vincenzo Simonini, che parla di «grande dolore per la famiglia ma anche per la nostra comunità, profondamente scossa da questo triste avvenimento». Il primo cittadino condanna poi «nel modo più assoluto l'uso della violenza come modalità per risolvere i conflitti, essendo questo un comportamento nel quale non ci riconosciamo. La nostra comunità saprà affrontare le conflittualità derivanti da un fatto di cronaca così grave e proporre soluzioni per evitare che tragedie del genere si ripetano. I cittadini di Provaglio d'Iseo si sono dimostrati uniti nei momenti difficili dando prova che il dialogo e la comprensione reciproca favoriscono la convivenza pacifica».

Parole che pesano come macigni perché sembrano legare la provenienza dell'assassino e della vittima. Alla festa c'erano circa ottanta ragazzi, tra i quali anche minorenni. La caccia all'assassino ha scosso tutto il Sebino.

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