Prove di "accozzaglia" sui braccianti

Conte, Pd e Cgil in piazza per Singh: "Abolire la Bossi-Fini". Assenti Iv e Azione

Prove di "accozzaglia" sui  braccianti
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Il «campo largo» o «fronte popolare italiano» si ritrova per la terza volta, in meno di una settimana, insieme. La sinistra ci crede. Schlein si vede a Palazzo Chigi nel 2027, Bonelli al ministero dell'Ambiente e Landini al Lavoro. E Conte? «Lo manderemo al posto di La Russa alla presidenza del Senato», ironizza con il Giornale un big dem. Il fronte popolare però perde pezzi: a Latina, alla manifestazione contro il caporalato, indetta dalla Cgil dopo la morte del bracciante indiano Satnam Singh, renziani e Azione si dileguano. Dopo Bologna (Festa dell'Anpi) e Roma, ecco Latina con Maurizio Landini che fa da gran regista dell'accozzaglia che, traendo ispirazione dal modello francese del patto Macron- Mélenchon, prova a costruire un fronte unico contro il centrodestra italiano. Passo dopo passo. A Latina è il tema lavoro a mettere insieme Pd-M5s-Cgil, Bonelli, Fratoianni.

Il forfait di renziani e Azione è dettato dal fatto che l'ex Terzo Polo non vuole farsi risucchiare dalla ricetta landiniana sul lavoro. Il meno felice di tutti del «fronte popolare italiano» è il capo dei 5S Giuseppe Conte, che dopo la debacle elettorale alle Europee, è costretto a sedersi come socio di minoranza al tavolo del campo largo. Su tre punti il fronte popolare si ritrova d'accordo a Latina: lotta al caporalato, stop alla Bossi-Fini e guerra alla precarizzazione. Tutti però cercano di mettere la propria impronta sul fronte popolare. In comune hanno le accuse al governo Meloni. Le proposte non si contano: procura speciale per le vittime del lavoro, salario minimo, nuovi flussi. L'unico marchio di fabbrica è la divisione. Conte rilancia un tema caro ai grillini: l'omicidio sul lavoro. «In Italia si muore mentre si lavora per pochi euro l'ora, abbandonati come immondizia davanti casa, senza neanche essere soccorsi. Il Movimento 5 stelle era a Latina alla manifestazione della Cgil contro il caporalato. Invitiamo tutte le forze politiche a fare fronte comune per: approvare il disegno di legge per l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro a firma del nostro senatore Luca Pirondini; istituire una Procura nazionale del lavoro. Su queste misure siamo d'accordo o no, senza inutili polemiche? Le altre forze politiche hanno proposte o suggerimenti di modifica? Valutiamoli discutiamone ma facciamo subito qualcosa contro il caporalato e tutte le forme di sfruttamento disumane. Se le altre forze politiche si mostrano disponibili possiamo raggiungere questi obiettivi in poco tempo. Difendiamo la dignità di chi lavora». - chiede l'ex premier.

Il capo della Cgil Landini suggerisce una stretta contro il lavoro nero: «È ora di dire basta, è ora che i governi, le istituzioni ad ogni livello, tutti smettano di fare gli struzzi e di cancellare quelle leggi balorde che in questi anni hanno favorito questo sistema». La segretaria Elly Schlein non va alla manifestazione Cgil ma spedisce la fedelissima Annalisa Corrado, responsabile Conversione ecologica e green economy nella segreteria nazionale, che spiega: «Ci batteremo per abrogare la Bossi-Fini che non risolve nessun problema e crea, anzi, un contesto perfetto per gli imprenditori spregiudicati che cercano invisibili senza diritti da sfruttare, riducendoli indisturbati allo stato di schiavitù. Servono le risorse per applicare la legge contro il caporalato aumentando i controlli e finanziando la prevenzione, anche perché non è accettabile che, a causa dell'assenza di controllo, risorse europee finiscano per favorire chi utilizza pratiche criminali».

C'è anche il verde Angelo Bonelli che non si tira indietro e vuole stare in prima linea nell'ammucchiata: «Sul problema dello schiavismo del caporalato in Italia, il governo ha agito con ritardo e in modo insufficiente».

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