Milano Non solo il Metropol. Le trattative segrete Italia-Russia su una compravendita di petrolio da cui ricavare un presunto bottino destinato in parte alla Lega e in parte agli intermediari di Mosca sarebbero andate avanti anche dopo l'incontro del 18 ottobre 2018. Almeno fino a febbraio di quest'anno, sotto forma di due nuovi tentativi dell'intermediario Gianluca Meranda (nella foto) di chiudere l'affare. Una indiretta conferma di quanto scoperto dall'Espresso arriva proprio da EuroIB, la banca d'affari per cui l'avvocato indagato dalla Procura di Milano dice di lavorare. I vertici della EIB però scaricano quello che fino a ieri si qualificava come loro General Counsel: «Non agiva per nostro conto. Il suo contratto con noi è scaduto il 12 luglio 2017». Ben prima del Metropol.
È il ceo e fondatore della banca, Alexander von Ungern-Sternberg, a scrivere in una nota: «Abbiamo appreso dalla stampa che Meranda avrebbe detto di aver avuto un incontro a Mosca per conto di EIB. Ciò non corrisponde al vero e di fatto egli agì come free lance, informandoci in termini solo generali dello svolgimento dell'incontro». La banca conferma di aver sottoscritto un contratto con l'avvocato in veste di consulente per l'Italia il 12 ottobre 2016 per nove mesi. L'incarico non venne rinnovato. Il contratto, continua il ceo, «assegnava a Meranda il potere di agire nell'interesse di EIB, ma non per conto della stessa, nelle trattative con potenziali venditori petroliferi». Nel corso dell'incarico e neppure dopo, continua, «nessuna transazione d'affari» è stata avviata o conclusa con il contributo di Meranda. Von Ungern-Sternberg nega inoltre di aver mai avuto a che fare con Gianluca Savoini o altri leghisti. E di aver interpellato Eni in relazione ai contatti presi con il fornitore russo Rosneft. Contatti che, ammette, ci sono stati. Il 29 ottobre 2018 «inviammo, non direttamente ma attraverso Meranda, una richiesta di informazioni sulle quotazioni per distillati.
Non abbiamo mai ricevuto risposta né da Meranda né da Rosneft». Conclude il ceo: «EIB non è coinvolta in alcun presunto comportamento illecito derivato dalle azioni di Meranda e se le circostanze lo richiederanno adirà le vie legali».
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