Adesso gli "ha fatto un'ottima impressione" ed "è credibile", ma c'è stato un tempo in cui Luigi Di Maio criticava Mario Draghi. Un tempo neanche tanto lontano in cui il pentastellato usava parole al vetriolo per apostrofare l'allora presidente della Bce. La narrazione era quella populista dell'attacco al mondo della finanza e dei mercati e dell'avversione ai diktat dell'Europa. Su questa scia nel 2014 il grillino si scagliava contro il Jobs Act in quanto considerato "semplicemente un intervento normativo che piace a Draghi e alla Merkel". E se piace a loro può essere solo una cosa negativa, ça va sans dire.
Due anni dopo, in un post su Facebook, Di Maio tuonava: "L'economia va male, e oggi l'Italia viene certificata di nuovo in deflazione. Abbiamo speso oltre 15 miliardi tra Jobs Act, bonus di 80 euro e Garanzia Giovani, e dopo due anni ci troviamo di nuovo in difficoltà economica? Renzi e Draghi "ce rifacciano Tarzan", come si dice a Roma".
Nel 2018 il pentastellato invocava una riforma della governance per permettere al Parlamento Ue di incidere di più e chiosava: "Non mi ha mai appassionato l'idea che dovesse essere il governatore di una banca il nostro uomo forte in Ue. Avrei preferito il Parlamento forte".
E si arriva poi al climax, il 28 ottobre del 2018, giorno in cui Di Maio sfodera il meglio o il peggio di sé contro Draghi affermando: "Secondo me siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente". Tema della discussione era la manovra di bilancio che il governo si apprestava ad approvare.
Di Maio sfodera la sciabola e in risposta alle osservazioni e preoccupazioni mosse dalla Bce arriva a sostenere: "È singolare che in questo momento vedo da alcuni ministri di altri Paesi, come quelli tedeschi, molto più rispetto per quello che stiamo facendo che dal capo della Bce che viene a dire che il clima di tensione in Italia è un problema".Insomma, c'era un tempo in cui per Di Maio Draghi era peggiore dei tedeschi. Adesso invece è il migliore italiano che ci possa essere al governo.
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