Quei dubbi sui conti della serie A che il governo vuole cancellare

"Invasione di campo di fronte a zero aiuti"

Quei dubbi sui conti della serie A che il governo vuole cancellare
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«Invasione di campo di fronte a zero aiuti» (Gazzetta dello Sport). «Sul calcio le mani del governo (Repubblica)». «Il sospetto di un'invasione di campo (Corriere della Sera)». Sono alcuni dei titoli con i quali è stato accolto il provvedimento a cui il governo sta lavorando che prevede l'istituzione di un'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche. A tale agenzia finirebbe, dunque, il «controllo del calcio italiano». A questo si allude nella titolazione dei grandi quotidiani, più una fondamentale aggiunta, e cioè che quello allo studio del governo è un colpo di mano, lesivo dell'autonomia del calcio italiano. A parte che i toni richiamano violazioni di chissà quali garanzie costituzionali. Il che, parlando di calcio, sembra più che altro ridicolo. Dopodiché la domanda da porre ci pare una sola: il governo mette le mani sul calcio perché vuole occupare anche lo sport più amato dagli italiani, o lo fa perché chi attualmente lo controlla non è in grado di farlo?

A giudicare dai risultati, economici e sportivi, sembra più il secondo caso. Ci limitiamo a due considerazioni. La prima è che l'agenzia governativa ha un oggetto ben preciso: quello di «verificare l'equilibrio economico delle società anche ai fini dell'iscrizione ai campionati, della loro regolarità e dell'equa competizione». Un compito che fino a oggi non sembra svolto a perfezione, viste le enormi differenze nei bilanci e nei patrimoni delle società di Seria A tra chi gioca perseguendo l'equilibrio dei conti e chi invece paga stipendi milionari grazie a centinaia di milioni di debiti.

La seconda è che le condizioni economiche della Serie A sono in profondo rosso: nel 2023 ricavi per 3 miliardi e costi per 3,8, con un indebitamento aggregato di oltre 3 miliardi. Infine i diritti tv: dieci anni fa la Serie A era seconda solo alla Premier League; allora è rimasta quasi ferma, superata anche da Spagna e Germania. Mentre la Premier è cresciuta del 200 per cento.

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