Al "no" secco di Matteo Renzi su Giuliano Amato, il candidato che voleva Silvio Berlusconi, non poteva che seguire il "no" del Cavaliere a Sergio Mattarella, il nome avanzato dal premier. Il momento "X" nella partita a scacchi per il Colle è ormai vicino ed emergono, nel susseguirsi degli incontri, i primi veti incrociati. Due giudici costituzionali, Amato e Mattarella, restano le personalità del giorno. Ma al di là del toto nomi è forse il senatore azzurro Paolo Romani a dare il senso nella giornata nel borsino dei quirinabili: "L'imbuto si sta restringendo". Da domani si terranno due votazioni al giorno nell’Aula della Camera per eleggere il presidente della Repubblica.
Ufficialmente Renzi, che oggi rivedrà Berlusconi, resta su Mattarella. E anzi incontrando Pierluigi Bersani ha chiesto all’ex segretario Pd di "lavorare" su questa ipotesi. Non solo. Ha addirittura cercato di verificare l’esistenza di una maggioranza diversa, magari con i grillini, per sostenere il giudice della Consulta. "Ma Renzi è un grande fruitore di veti altrui", sostiene un parlamentare Pd ipotizzando che alla fine il premier potrebbe rinunciare a Mattarella sostenendo di non aver potuto fare nulla contro i veti di Berlusconi e di aver cercato anche un’altra maggioranza con il Movimento 5 Stelle senza trovarla. Verso il Colle ancora senza una soluzione, a poche ore del primo scrutino. Un’ipotesi è quella che Renzi punti, come alternativa, sul nome di un politico forte del Pd (Walter Veltroni, Piero Fassino), anche se Berlusconi ha già detto "no" a un "ex segretario del Pd". Ma il Cavaliere ha posto anche un veto su un tecnico: perde così terreno l'ipotesi dell'attuale ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. A questi niet va aggiunto quello "a chi è stato ostile verso di noi".
Il parlamento in seduta comune è convocato oggi alle 15 per l'elezione del presidente della Repubblica che andrà a sostituire il dimissionario Giorgio Napolitano. C'è tempo per le ultime trattative. In mattinata Renzi ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Il nome del magistrato è girato nei giorni scorsi tra i possibili candidati al Quirinale. Nelle prossime ore il premier dovrebbe rivedere Berlusconi, prima della riunione con i grandi elettori del Pd. E il premier tornerà a prospettare al Cavaliere il pericolo che si arrivi al caos se, nell’indecisione, dovesse crescere il candidato "anti Nazareno" Romano Prodi, nome che i Cinque Stelle hanno ritirato fuori per farlo salire nelle prime tre votazioni insieme a minoranza piddì, ex grillini e vendoliani.
Qualora il leader di Forza Italia dovesse mantenere il proprio niet su Mattarella, Renzi e il Pd sarebbero anche disposti ad andare alla conta. "Se tutti sono responsabili - ha commentato Bersani - ce la si fa comunque".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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