"Questi non sono i valori del M5S". Di Maio a valanga contro Salvini

Dalle posizioni su aborto e 25 aprile alla proposta sulla leva obbligatoria, il leader grillino si smarca dall'alleato e lo attacca duramente

"Questi non sono i valori del M5S". Di Maio a valanga contro Salvini

Adesso tutti i nodi vengono al pettine. Perché le distanze, di per sé abissali sin dall'inizio, sono state nascoste sotto al tappeto fino a qualche settimana fa ed ora che nessuno degli alleati è più disposto a fare un passo indietro esplodono con una veemenza inaudita. Da giorni grillini e leghisti si bastonano a distanza su qualsiasi discussione all'ordine del giorno, ma oggi l'attacco a tutto tondo di Luigi Di Maio dà l'idea che la misura è davvero colma. "Questi non sono i valori del Movimento 5 Stelle", ha sancito il vicepremier grillino smarcandosi dalle posizioni di Matteo Salvini su 25 aprile, aborto e leva obbligatoria. Distanze che si fanno ancor più siderali se vanno, poi, a toccare temi come il "Salva Roma", la riduzione delle tasse e, più in generale, l'agenda economica.

Che qualcosa non andasse bene lo si era capito quando , qualche giorno fa, Di Maio aveva sconfinato mettendo becco sul dossier immigrazione criticando la chiusura dei porti. Un attacco frontale a quello che per Salvini è il più grande successo incassato da quando siede al Viminale. Oggi, in tarda mattinata, il leader grillino è tornato pungolarlo accusandolo di non fare abbastanza per garantire la sicurezza in Italia. "Le circolari del Viminale non bastano", ha scritto in una lettera inviata al premier Giuseppe Conte per chiedergli una riunione urgente per accelerare i rimpatri dei clandestini. "Se gli amici dei 5Stelle hanno voglia, tempo e idee - ha replicato il titolare del Viminale - portino delle idee". Ai Cinque Stelle, però, non interessa portare idee. La polemica sulla sicurezza, esplosa dopo l'aggressione di un marocchino a un passante che portava al collo un crocifisso, è solo l'ennesima occasione per andare contro la Lega. La resa dei conti è ormai in atto e travolge qualsiasi tematica i due si trovino ad affrontare. Sullo sfondo c'è il braccio di ferro sul "Salva Roma", ma a farli litigare ormai è davvero tutto. Dalla proposta di far tornare la leva obbligatoria alla partecipazione (o meno) alle manifestazioni del 25 aprile, passando per i temi etici come l'aborto.

Per Di Maio è "curioso" che quelli che "oggi negano il 25 aprile" sono gli stessi che hanno aderito al Congresso delle Famiglie di Verona, "passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti". Senza mai nominarlo, Di Maio punta il dito contro Salvini che giovedì prossimo andrà a Corleone a inaugurare la nuova sede del commissariato di polizia perché "la vera liberazione è dalla mafia". "Ognuno la vede come vuole, ma io, sia chiaro, voglio un'Italia libera di guardare avanti", scandisce su Facebook. E, poi, affonda: "Il ripristino della leva obbligatoria, la contestazione della 194 (la legge sull'aborto, ndr), gli attacchi alle donne, il ritorno al Medioevo non fanno parte dei valori del Movimento 5 Stelle". Sta di fatto che mentre i ministri leghisti diserteranno i cortei del 25 aprile, quelli pentastellati saranno in piazza con la comunità ebraica di Roma che, anche quest'anno, sfilerà divisa dai partigiani.

L'assalto di Di Maio non scalfisce Salvini. Che fa spallucce e tira dritto per la sua strada: "Le polemiche le lascio volentieri agli altri". Lo scontro sul 25 aprile è, tuttavia, l'occasione "buona" per i grillini per provare mostrare i muscoli e vedere chi dei due è più forte. L'orizzonte è sempre il voto di maggio.

Con la Lega che si presenta alle europee forte dei sondaggi che la danno al 37%, mentre i Cinque Stelle arretrano sempre di più arrivando al 22,3%. Nelle prossime settimane lo scontro crescerà in continuazione, a discapito del confronto interno alla maggioranza. Davanti ai gialloverdi c'è, infatti, un percorso a ostacoli che difficilmente riusciranno a superare senza far danni.

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