L o scontro tra chi drammatizza il Covid e chi lo minimizza ha prodotto una polarizzazione del pensiero che non permette né agli uni né agli altri di conservare l'obiettività. Una distorsione cognitiva che porta alla massima semplificazione della realtà. Le persone iniziano a vedere solo gli estremi, bianco o nero, senza nessuna sfumatura intermedia. Gli individui legati a un'idea drammatica del Covid non gioiscono di nessuna buona notizia e se il professor Zangrillo sostiene che i vaccini renderanno meno pericolose prossime, ipotetiche ondate, si arrabbiano, lo insultano, lo accusano di essere responsabile dei comportamenti scriteriati degli untori che non usano la mascherina e non si disinfettano le mani ogni due per tre. I negazionisti sospettano di complotti sempre più inverosimili. Secondo loro le foto dei vip che si vaccinano sarebbero costruite ad hoc, le siringhe non conterrebbero il siero perché è una sostanza pericolosa con cui si vorrebbero contaminare solo le persone comuni e il fatto che siano state scattate in ospedale, alla presenza di medici e infermieri non li rassicura. Ad ogni morto che precedentemente si era vaccinato danno un significato di causalità. Più del 50% degli italiani sono vaccinati, correlare la morte al vaccino con il principio di causa-effetto è come dire che il sole sorge perché il gallo ha cantato e non che il gallo canti prima del sorgere del sole. Le due fazioni di fanatici hanno entrambe un'adesione esasperata e incondizionata a un'idea che non ammette dubbi ed esclude categoricamente che anche la visione opposta possa contenere elementi di verità come accade nelle realtà complesse. Ogni nuova informazione, o accadimento, è trasformato in una prova inconfutabile che quanto si ritiene sia vero. Il suicidio di De Donno ha scatenato le tesi paranoiche contro il «sistema» perché la prima caratteristica del fanatismo No Vax è un comportamento estremo percepito come anticonvenzionale e coraggioso, in grado di contrapporsi ai giganti del potere che sono portatori di inganno e malaffare.
Il fanatico No Vax può arrivare al punto di sottolineare con un filo di voce in terapia intensiva di non essere vaccinato e che mai lo sarà. È accaduto all'ospedale Ca' Foncello di Treviso e al Mauriziano di Torino. Mentre i medici si adoperano a salvare vite a rischio assistono a un turbamento mentale da non sottovalutare.
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