Due donne si rivolsero al re Salomone rivendicando la maternità dello stesso bambino. Il sovrano escogitò un piano per capire chi fosse la vera madre e rivolgendosi alle sue guardie esclamò: «Tagliate in due il bambino e datene una metà all'una e una metà all'altra». Una delle due si rivolse al re: «Date a lei il bimbo; non dovete farlo morire!». L'altra rispose: «Non sia né mio né tuo; tagliate!». Il re prese la parola: «Date il bimbo alla prima; non dovete farlo morire. Quella è sua madre». Ci vorrebbe la saggezza di Salomone per decidere il destino del piccolo Eitan: il bambino, sopravvissuto alla strage del Mottarone, in cui perse la Madre Tal e il padre Amit, è conteso dalla zia Aya, sorella del padre e dalla zia Gali, sorella della madre. La zia materna sostiene che il bambino debba tornare con lei in Israele affinché possa vivere immerso nella cultura ebraica, la zia paterna ricorda come gli 8 anni del bambino siano trascorsi in Italia dove a condividere quotidianità e festività erano la sua famiglia e quella del fratello, giunto in Italia per diventare un medico seguendo un percorso già intrapreso da lei. Il bambino ha subito un trauma difficile da superare e il buon senso indica la strada da seguire, allontanarlo dai luoghi in cui è cresciuto, dai compagni di scuola, dai parenti frequentati fin qui insieme ai suoi genitori è un trauma ulteriore da evitare. Il fatto che il bimbo sia di religione ebraica non obbliga a nessun trasferimento in Israele. A favore del bambino sono stati donati dei soldi ma non sono quelli, come qualcuno ha ipotizzato, ad aver innescato la contesa tra le zie. La famiglia materna ha perso una figlia e il nipote è una parte di lei, da amare e proteggere adesso che la mamma non c'è più. È un conflitto che nasce dall'amore di entrambe le donne per il bambino e chi lo ha generato.
Dopo una tragedia può capitare che i minori sopravvissuti non abbiamo nessuno disposto ad occuparsi della loro crescita con una grande disponibilità effettiva. Eitan ha perso le sue figure fondamentali di riferimento ma l'amore, per fortuna, non gli mancherà.
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