C'è «un aspetto oscuro» che preoccupa il questore di Torino Giuseppe De Matteis. Lo confida alla Stampa mentre traccia un bilancio della «grande risposta» di questi mesi della polizia «alle esigenze di sicurezza» dei cittadini nel capoluogo piemontese. «Un aspetto oscuro che non tutti vorranno valutare con attenzione. E riguarda gli effetti dell'immigrazione sulla nostra città. Se molti dei migranti che troviamo nelle statistiche non fossero così aggressivi, violenti e dediti a reati, la nostra attività si ridurrebbe del 45 per cento». La prima conseguenza, precisa, sono le aggressioni agli agenti in prima linea. L'ultimo contuso è un poliziotto che aveva fermato un cittadino senegalese mentre molestava alcune persone in un mercato rionale. Il giovane è stato poi rilasciato dopo 48 ore. Sono 71 i poliziotti che in un anno sono rimasti feriti durante le attività operative: «Nell'ultimo mese su 23 episodi di violenza, minaccia resistenza e lesioni ai danni di operatori delle volanti 11 sono stati posti in essere da stranieri, in stato di alterazione per alcol e droga. In molte circostanze gli stranieri reagiscono con maggiore violenza». Tra le ragioni, riflette De Matteis, c'è «il crescente senso di sfrontatezza dato dalla consapevolezza delle fragilità del nostro sistema normativo che salvo in rari casi consente la liberazione immediata dell'arrestato. In realtà molti migranti che commettono reati come ad esempio lo spaccio di droga temono di più l'espulsione degli effetti penali della legge. Per questo motivo sarebbe meglio accelerare le procedure di rimpatri e rivedere le norme sull'immigrazione, frutto di un'epoca differente». Riflessioni che allarmano l'assessore regionale alla sicurezza Fabrizio Ricca, che si appella al governo: «Grido di allarme che il governo e la politica non possono non ascoltare».
Per il momento l'esecutivo si prepara a cambiare i decreti sicurezza approvati da Lega e Movimento cinque stelle quando al Viminale c'era Matteo Salvini. Il Conte bis vuole accelerare sul superamento dei provvedimenti su spinta del Pd che ne aveva fatto una precondizione al matrimonio politico con i grillini. Sul punto i dem non vogliono più rinvii. Il ministro dell'interno Luciana Lamorgese ha fatto sapere che «il lavoro è chiuso. Sto aspettando il parere dell'Anci perché cambia un po' il sistema di accoglienza. I Centri dovranno essere gestiti dai comuni. Spero di poter mandare il testo a Palazzo Chigi prima di ferragosto, poi se ne parlerà a settembre. La cosa importante è aver trovato un testo condiviso con la maggioranza». Sono state recepite le osservazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella «e siamo andati oltre: abbiamo modificato il sistema accoglienza anche per coloro che sono richiedenti asilo, affinché entrino nel circuito di accoglienza identico a quello che oggi è riservato a coloro che sono titolari di protezione umanitaria, ritornando un po' come era prima".
Circa 14mila migranti sono arrivati dall'inizio dell'anno: «Abbiamo cercato di organizzare tutto per evitare che ci siano contagi e cercare di
isolare i positivi. E il Covid rende ancora più complicate le cose, anche per i migranti e per il fatto che noi li teniamo in quarantena». Ma ieri altri sbarchi, 120 persone sono arrivate a Lampedusa. E ancora fughe dai centri.
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