Rai, ecco i direttori di rete. Salta la nomina del vice-Foa

Il cda ratifica De Santis, Freccero e Coletta ai tre canali. La prima volta di una donna alla guida di RaiUno

Rai, ecco i direttori di rete. Salta la nomina del vice-Foa

Un gran ritorno, la prima donna a dirigere una rete, la conferma di ottimi professionisti di «casa Rai». Come nelle nomine dei direttori dei Tg, un mese fa, è stato il peso delle carriere interne a essere determinante, la valorizzazione dei «mediani di spinta» che si sono fatti le ossa tra Saxa Rubra, via Asiago e via Teulada (la radio c'entra, si vedrà perché). Come per Giuseppe Carboni e Gennaro Sangiuliano, così è stato per la nuova Rai in gialloverde con le nomine dei direttori di rete ratificate ieri pomeriggio dal Cda (su proposta dell'ad Salini): Teresa De Santis alla prima rete, Carlo Freccero alla seconda, Stefano Coletta alla terza. E poi: Antonio Preziosi al Gr Parlamento e Auro Bulbarelli a Raisport. Nessuna novità, rispetto alle attese della vigilia, salvo forse la rinuncia a un vicepresidente (si era fatto il nome di Giampaolo Rossi) che avrebbe salvaguardato l'azienda nel caso di un giudizio di sospensione di Marcello Foa da parte del Tar, dopo il ricorso avanzato dalla consigliera in quota Pd, Rita Borioni. Segno probabile che ci sono ottime possibilità di scongiurare anche quest'altro bastone fra le ruote, dei tanti quotidianamente messi dal partito del Nazareno, letteralmente «impazzito» da quando si sente «scippato» da grillini e centrodestra di quella che è stata per decenni la sua principale roccaforte: l'ente radiotelevisivo di Stato. Torna a furor di popolo nel ruolo che gli dette fama, perciò, il pensionato Freccero: direttore della seconda rete con un anno di contratto, e la possibilità di usarne la mitica competenza per la gestione e l'ideazione dell'intero palinsesto. A salutarne il ritorno, sia pure in quota M5S, è persino un vecchio «nemico» di Vigilanza, il forzista Maurizio Gasparri, tra i primi a inviargli pubblicamente un «in bocca al lupo» pieno di riconoscimenti professionali.

Ma la vera novità di cui s'è tanto parlato nei giorni scorsi riguarda la rete «ammiraglia», che vede per la prima volta nella storia l'arrivo di una donna: una signora di gran carattere e dalle solide capacità relazionali e organizzative. In quota Lega, secondo gli esperti di arcana Saxae imperii, e persino amica ormai inseparabile della coppia «cara» al vicepremier Salvini, la «ex» Elisa Isoardi e l'autore della sua trasmissione (La prova del cuoco), Casimiro Lieto. Secondo le malelingue, che in Rai come si sa proliferano più che altrove, la De Santis sarebbe una loro emanazione, addirittura «eterodiretta» da Lieto. Eppure questa giornalista di lungo corso viene in realtà da una gavetta pesantissima, forgiata dalle prime esperienze al «manifesto» di Parlato e Rossanda. Politicamente sempre a sinistra, sarebbe in seguito diventata dalemiana e, soprattutto, amica del diessino Vincenzo Vita.

A restituirne una caratura più «umana» e probabilmente più aderente al vero, c'è soprattutto l'esperienza fatta in Rai, alla celebre trasmissione radiofonica Stereonotte, di cui, assieme al Carboni ora direttore Tg1, la De Santis è stata cuore e anima: entrambi pupilli di un vecchio dirigente, Pierluigi Tabasso, che sapeva vedere il talento e valorizzarlo, a prescindere dalle giubbe della politica. Una stagione durata sedici anni, a partire dal 1982, per i due nuovi alfieri della prima rete, che non esitano oggi a ricordarla come «eroica».

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