- L’Anm lancia l’allarme: “Mai in 50 anni stravolta così la Costituzione”. Embé? Se anche venisse “stravolta” dalla separazione delle carriere, cosa di cui dubitiamo, dove sarebbe il problema? La Costituzione prevede un processo di modifica della Carta e se il procedimento viene seguito, ogni modifica diventa legittima. La Costituzione non è un libro sacro, come credono il più delle volte a sinistra: è la norma di base che regola il vivere comune del Belpaese. E se gli italiani, secondo le norme vigenti, decidono di cambiarla non c’è Anm che tenga. Chiaro? Si chiama democrazia.
- Leggo che la “corsa al centro” agiterebbe la destra e la sinistra. In realtà agita solo i giornali. Perché le ultime elezioni hanno dimostrato che il “Terzo Polo”, cattolico o meno, in Italia non regge a meno che non si allei con uno dei due schieramenti. Ricordate quando Mario Monti tentò la carta Scelta Civica? Morta e sepolta. Ricordate l’alleanza Renzi-Calenda? Finita a pesci in faccia. E se non ci sono riusciti l’ex premier idolatrato dai media e i due leader che stanno più in tv che a casa, come pensate che possa compiere l’impresa l’ex “esattore” Ruffini che, se va bene, lo conoscono in dieci?
- L’hacker 15enne che riusciva a deviare le navi e a cambiare i voti di scuola va punito, bocciato e infine assunto direttamente dai servizi segreti.
- Intervista di Cecilia Sala a Che tempo che fa di Fabio Fazio. Nulla di nuovo sotto il sole. Se non l’intelligente promessa che non tornerà in Iran. Tuttavia Bruno Vespa ha le sue ragioni: che in 20 minuti di intervista non siano mai stati citati né il governo né Giorgia Meloni fa un po' sorridere. Se non vergognare.
- Bisogna fare un plauso, per una volta, a Beppe Sala che ne dice una giusta sul terzo mandato: “So che non passerà mai, ma è comunque una battaglia sacrosanta, perché mi devono spiegare come mai siamo l’unico Paese europeo in cui c’è questo limite. Ho una mia lettura che ho ritrovato nei quattro libri di Scurati su “M”, ovvero ho la sensazione che il Paese sia ancora sotto il condizionamento del fascismo, con la paura di dare troppo potere a qualcuno. Ancora governa questa riflessione. Posso dire che è una sciocchezza?”. Infatti è una cretinata. Come è una cretinata dire no al premierato per lo stesso motivo. O all’elezione diretta del Capo dello Stato. La verità, e qui facciamo un passo in più rispetto a Sala, è che in Italia nessuno ha più paura del fascismo, visto che è morto e sepolto; ma la sinistra utilizza questo spauracchio, che ha molta eco nelle redazioni dei grandi media, per bloccare qualsiasi riforma che non le vada a genio.
- Ma è mai possibile aprire un quotidiano nazionale, in tal caso Repubblica, con la notizia del 12% di Fabio Fazio ieri sera? Poi dici la gerarchia delle notizie…
- Tre cose mi hanno fatto godere del discorso di Donald Trump all’inaugurazione day: 1) che da oggi in poi ci saranno solo due generi nei documenti amministrativi, maschio e femmina li creò; 2) che Donald e Elon puntano a “piantare la bandiera americana su Marte”; terzo, che Trump metterà fine al “green deal” e “trivelleremo, baby, trivelleremo”. Spettacolo.
- Leggere l’articolo di Merlo su Repubblica dedicato al falconiere della Lazio e non capirci un fico secco, credo, non per analfabetismo funzionale. Il punto è che non si comprende bene cosa c’entrino Valditara, Fazzolari, Mollicone e La Russa con un tizio, spagnolo, che si fa impiantare una protesi al pene per migliorare le prestazioni sessuali. La storia è magica, ma i parallelismi di Merlo non c’entrano un…
- Scrive Merlo: “In fondo, nel bisogno di «mi vita sesuale plena», c’è il Duce che consuma a Palazzo Venezia senza togliersi gli stivali e continuando a governare – «per Dio, chiamatemi De Bono» – come raccontarono Montanelli e Longanesi nelle Memorie del cameriere di Mussolini”. Sarà pur vero, ma forse Merlo dimentica il democraticissimo Bill Clinton, non proprio un fascistone, che mentre governava si faceva praticare sesso orale da sotto la scrivania.
- Stefano Bandecchi “lascia” il centrodestra e va da solo. La verità? Non sarà decisivo. Tanti auguri.
- No, il Senatore Razzi alla fine non è andato alla cerimonia di inaugurazione del mandato di Donald Trump come annunciato urbi ed orbi qualche mese fa a spese di una associazione. “MI sono fatto dare il nome dell'hotel che mi avevano detto di aver riservato, ho chiamato per sapere se era così e sapete come mi hanno risposto? 'Lei chi è? Qui non c'è nessuna camera…’”. Non solo: “Nel richiedere all'ambasciata americana il mio visto il presidente di questa associazione ha detto che io ero stato in Siria ed in Corea del Nord, per non farmi avere il visto. Questa persona, che non vogliono nominare - ha concluso Razzi- è un furbacchione, praticamente mi ha truffato”. Adorabile.
- Avrete letto la nota con cui la Procura di Milano ha sgombrato il campo sull’inseguimento di Ramy Elgaml ad opera dei carabinieri: secondo i pm non ci sarebbe stata alcuna violazione di regole, protocolli o norme penali nelle modalità con cui i militari hanno rincorso lo scooter in fuga. Questo vuol dire che le indagini sono chiuse e che il carabiniere alla guida non è più indagato per omicidio stradale? No, i pm attendono le valutazioni del perito sugli ultimi istanti (c’è stato un contatto oppure no tra gazzella e TMax?), per confermare o ribaltare la valutazione fatta dagli esperti della Polizia Locale secondo cui l’impatto fu precedente e non avrebbe provocato la caduta. La nota della procura è però importante da un punto di vista comunicativo. Perché rimette a posto i vari Franco Gabrielli, Beppe Sala, Roberto Vecchioni e David Parenzo. Ricordate? Vecchioni disse che i carabinieri non avrebbero dovuto “correre all’impazzata dietro a due ragazzi in vespa”. Parenzo ideò la teoria della targa da segnarsi per poi indagare da remoto. Tesi più o meno sposata anche dall’ex capo della Polizia, Franco Gabrielli, e dal sindaco di Milano, convinti che i carabinieri abbiano “sbagliato a fare un inseguimento notturno di 20 minuti” conducendolo “in modalità non corretta”. Falso. Perché come ribadiscono da tempo gli ex colleghi di Gabrielli, la polizia non può non intervenire in certe situazioni. Lo dice anche la procura: la legge prevede che “la polizia giudiziaria” debba “prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant'altro possa servire per l'applicazione della legge penale”. Che dite, chiederanno scusa?
- Ci avevano detto che Melania Trump avrebbe divorziato e abbandonato quel gran puzzone di suo marito. Invece quattro anni dopo è ancora lì.
- Piccola differenza tra la politica americana e quella europea: non ci si divide di fronte alle sfide serie.
Per questo, quando Trump ha annunciato che gli Stati Uniti cercheranno di piantare la loro bandiera su Marte, anche Joe Biden e Kamala Harris hanno applaudito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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