"È un reality tipo Uomini e Donne. Occhio a Di Maio, il re dei parac..."

L'ex M5s: "Scissione? Si sono alleati con tutti, si riunirebbero"

"È un reality tipo Uomini e Donne. Occhio a Di Maio, il re dei parac..."

«Volevano fare la rivoluzione, sono finiti a litigare come a Uomini e Donne, ci vorrebbe la De Filippi a fare da paciere» dice Giovanni Favia, uno dei grillini della primissima ora (candidato sindaco a Bologna, poi consigliere regionale in Emilia-Romagna) e tra i primi espulsi dalla setta Cinque stelle. «Quello tra Grillo e Conte è uno scontro narcisistico, di personalismi, non c'è nessuna contesa politica dietro. Prima della pandemia dicevo che quelli del M5s avevano ammainato la bandiera del cambiamento e stavano contando i soldi, adesso siamo oltre, siamo al reality show».

L'ultima puntata è questo ceffone di Grillo a Conte.

«Grillo ha fatto pace con Davide Casaleggio, fatto fuori da Conte, per fregare il furbone di Volturara Appula, un nulla cosmico condito da frasi da Baci Perugina che ha affossato l'economia italiana ma è riuscito a farsi passare da statista facendo leva sulla parte più suggestionabile e fragile dell'elettorato».

Sembra che lei sia contento. Eppure fu Grillo a cacciarla dal M5s.

«Ero molto legato a lui, pensavo fosse una persona in buona fede, certo meglio lui di Conte che rappresenta l'incravattamento fasullo del movimento, lui e Di Maio sono degli opportunisti che farebbero di tutto per il potere e la carriera. Grillo quantomeno nella sua follia è uno che ha costruito qualcosa, è andato controcorrente, ha anche perso economicamente con la politica, questi invece sono dei burattini senza nessun ideale, solo la ricerca di consenso, è la politica che diventa reality».

Infatti Conte va forte sui social.

«Conte è perfetto per un club di scambisti, essendo il nulla politico si adatta a tutto, è cattolico ma anche laico, populista ma anche europeista. Tutto per la cadrega. Si è incuneato in un governo debole, raccomandato da Bonafede, perchè ha capito che per lui poteva essere una opportunità. Ha fatto finta di essere un agnello ma invece era un lupo affamato di potere».

Chi vincerà il reality?

«Stanno provando a far fuori Grillo ma non è facile da domare. Conte e Casalino sono sicuramente più abili di lui, lo stanno logorando, hanno i parlamentari dalla loro parte, hanno garantito di derogare dal vincolo del secondo mandato. Questi parassiti che hanno vinto la lotteria Win for Life sanno che Conte può garantirgli di continuare a fare politica mentre Grillo è imprevedibile. Il M5s è il partito più personalistico che ci sia, è un comitato di affari, affarucci miseri, stipendi, rimborsi, poltrone. La cosa più assurda è leggere che Di Maio viene classificato come neutrale».

Invece non lo è?

«Di Maio è quello che ha più da guadagnare dall'affossamento di Conte. Chi altro c'è come possibile leader moderato del M5s? Solo Di Maio, il maestro di paraculismo. Lui sta fermo e aspetta che Conte e Grillo si scannino, e si indeboliscano a vicenda».

È un covo di serpi questo M5s.

«Chi aveva un minimo di onestà intellettuale è scappato da quella banda lì, o è stato cacciato. Sono rimasti solo gli opportunisti, che alla fine si scannano sempre tra di loro».

Hanno ancora seguito però, nonostante quello che hanno combinato in questi anni.

«Ma perché i loro fan vivono in una bolla autorefenziale, sui social. Se gli pisciano in testa e gli dicono che piove loro ci credono».

Conte ha molti follower, ma voti?

«Sicuramente si è costruito un consenso personale durante la pandemia, utilizzando in modo molto scorretto la visibilità da premier per aumentare i follower nella sua pagina personale».

Si scinderanno?

«Può essere, ma non cambierebbe molto. Si sono alleati con tutti, vuoi che non trovino un accordo tra loro?»

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