Reato di tortura il Senato frena Tonelli: «Legge anti polizia»

Il primo effetto delle fratture tra il Pd e i centristi di Area popolare - alle prese con scosse di assestamento al Senato che agitano la maggioranza - è una frenata su due fronti caldissimi per gli alleati di governo. Le cui frizioni su tortura e prescrizione dilatano i tempi di approvazione dei provvedimenti, fermi a Palazzo Madama.

Ieri durante la seduta d'Aula che avrebbe dovuto licenziare il ddl che introduce il reato di tortura nel nostro Paese, la capigruppo convocata dal presidente Grasso su richiesta delle opposizioni Fi, Lega e fittiani, ha deciso di sospenderne l'esame in vista di «un ulteriore approfondimento del testo», scatenando l'ira del M5S. Lo spettro del rinvio si era già materializzato in mattinata in un vertice dei senatori dem con il Guardasigilli Andrea Orlando.

Ad accendere la miccia un emendamento Pd-5Stelle che stabilisce che per macchiarsi di tortura siano sufficienti «violenze o minacce gravi», e non più solo «reiterate». Ed è lo stesso che ha innescato la rivolta dei sindacati delle forze dell'ordine e portato il segretario del Sap Gianni Tonelli a bollare la legge come «manifesto ideologico contro la polizia». Perché la prima conseguenza della norma «è la paralisi delle forze dell'ordine. Con la minaccia del terrorismo islamico alle porte non ce lo possiamo proprio permettere», spiega. E se per la presidente della Camera Boldrini non si tratta di un provvedimento «contro qualcuno», per Tonelli invece il testo espone gli agenti a interpretazioni giurisprudenziali oscillanti che «danneggiano e non tutelano la categoria». Facendo saltare il confine sottile che separa l'uso legittimo della forza dall'abuso, «si inibisce il contrasto all'illegalità». «Se la tortura viene identificata in modo generico in minacce, violenza e sofferenze psichiche, queste ultime per altro impossibili da confutare visto che un semplice arresto può provocare un disagio - avverte il segretario - consentirà ai delinquenti di denunciare qualsiasi azione.

Anche una banale colluttazione per fermare un criminale potrà trasformarsi in un'accusa di tortura a un poliziotto. Noi chiediamo telecamere sulle nostre divise, sulle nostre volanti, a garanzia della purezza della funzione».LoBu

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