Reddito di cittadinanza nel mirino: cosa può cambiare

Nessuna abolizione, si parla piuttosto di modifiche e potenziamento. Il ministro Orlando ed il comitato a lavoro per trovare delle soluzioni

Reddito di cittadinanza nel mirino: cosa può cambiare

Proseguono le discussioni sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei grillini che, sin dal principio, ha mostrato molte lacune e contraddizioni. Pensato come provvedimento per "sconfiggere" la povertà ed introdurre al mondo del lavoro, il sussidio pentastellato è purtroppo finito nelle mani anche di numerosi soggetti che non ne avevano affatto diritto. Anche il proposito di impiegare i beneficiari in lavori socialmente utili è quasi del tutto naufragato: come spiegato da Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e delegato Anci per il welfare, sono pochi i progetti che i comuni riescono a realizzare, anche a causa dello scarso tempo messo a disposizione.

Tuttavia, a quanto pare, nel governo non vi è alcuna intenzione di abolire il reddito di cittadinanza. Si pensa piuttosto ad una correzione.

Ipotesi revisione

Mentre Matteo Renzi prosegue la sua crociata contro il sussidio grillino, continuando a parlare di un referendum per abolirlo, il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto in un ultimo discorso prima della pausa estiva, ha escluso la possibilità di eliminare la misura. "È troppo presto per dire se il reddito di cittadinanza se verrà riformato, ridisegnato, se cambierà platea. Quello che vorrei dire è che il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno", ha infatti dichiarato il premier, gelando il leader di Italia viva.

Anche Matteo Salvini pare ora essere più propenso ad una modifica del sussidio grillino. Proprio ieri, raggiunto al gazebo allestito a Campo di Marte (Firenze) dal Carroccio per raccogliere firme a favore del referendum sulla giustizia, il segretario della Lega ha affermato: "Il reddito di cittadinanza va sicuramente rivisto, perché così come è non crea lavoro ma allontana".

Da parte del M5s, infine, ci sarebbe l'intenzione di modificare il reddito con lo scopo di migliorarlo e potenziarlo, come dimostrato dalle recenti affermazioni del presidente della Camera Roberto Fico. "Siamo aperti a qualsiasi discussione per migliorare il Rdc, ma se qualcuno vorrà cancellarlo faremo le barricate. Le parole di Draghi dimostrano che non ce ne sarà bisogno", ha dichiarato il pentastellato nel corso di un'intervista concessa a Repubblica.

Per il senatore azzurro Maurizio Gasparri, invece, il sussidio grillino deve essere abrogato. "Il reddito di cittadinanza, così come è stato varato dai grillini, ha creato un voto di scambio di massa. In cambio di soldi si continua a votare, per fortuna con numeri sempre più bassi, un movimento che ha fatto dell’errore la sua stessa ragione di vita. Vediamo in tante parti d’Italia che molte persone anziché lavorare preferiscono intascare 800 euro al mese in cambio di niente e poi arrotondare questa cifra lavorando in nero. Il reddito di cittadinanza di Grillo ha quindi alimentato il lavoro nero, prestazioni senza alcuna garanzia sociale, un parassitismo di massa. I grillini vanno abrogati democraticamente", ha dichiarato ai microfoni di LaPresse il rappresentante di Forza Italia. "E il reddito di cittadinanza va abrogato e va sostituito con interventi sociali a sostegno delle fasce realmente bisognose. Inutile poi parlare di tutte le fanfaluche dette dai grillini circa l’immissione nel mercato del lavoro tramite i navigator dei percettori di reddito di cittadinanza. Una truffa colossale che meriterebbe sanzioni penali per chi l’ha inventata e per chi l’ha attuata".

Reddito di cittadinanza: come potrebbe cambiare

Una proposta di modifica arriva dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha suggerito di introdurre una nuova condizione per poter ottere il reddito e continuare a percepirlo: vale a dire legare il sussidio a corsi di formazione e riqualificazione professionale. C'è chi poi ipotizza, per le fasce più povere, una fusione col reddito di emergenza.

Una cosa è certa: dati Inapp alla mano, il tasso di povertà nel Paese è incrementato. Impensabile togliere del tutto gli aiuti. Il Comitato scientifico per la valutazione del reddito istituito proprio per trovare delle valide soluzioni è attualmente al lavoro insieme al ministro Orlando per apportare delle correzioni alla misura grillina. Si discute sui requisiti di accesso al sussidio, alcuni considerati troppo stringenti, come l'obbligo di residenza di 10 per gli stranieri, l'assenza di differenziazione regionale, oppure il moltiplicatore troppo basso per le famiglie numerose.

C'è poi da risolvere la questione dei cosiddetti furbetti del reddito, che continuano a saltar fuori grazie al costante lavoro della Guardia di finanza.

Modifiche, dunque. Non abolizione. Lo stesso ministro Orlando ha ammesso che senza il reddito grillino, la crisi economica innescata dalla dichiarata emergenza sanitaria sarebbe divenuta una grave crisi sociale.

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