"500mila firme per la Giustizia". E Salvini lancia la sfida sul Rdc

Successo del referendum sulla giustizia. Salvini: "Ci stiamo avvicinando al mezzo milione di firme. Vuol dire che è un tema sentito da tanti"

"500mila firme per la Giustizia". E Salvini lancia la sfida sul Rdc

Una raccolta firme di incredibile successo quella promossa dalla Lega e dai Radicali: ad oggi, infatti, la proposta per il referendum sulla giustizia sta per raggiungere ben mezzo milione di adesioni.

A comunicarlo è un soddisfatto Metteo Salvini che, raggiunto al gazebo del Carroccio allestito a Campo di Marte (Firenze), dove si trovava in compagnia del capogruppo consiliare della Lega Firenze, Federico Bussolin, e di gli altri consiglieri comunali leghisti, ha dichiarato ai giornalisti: "Sui referendum sulla giustizia ci stiamo avvicinando al mezzo milione di firme. Vuol dire che è un tema sentito da tanti e raccoglieremo firme ancora per tutto agosto e per tutto settembre". Salvini ha inoltre aggiunto di voler rivedere anche il concetto di reddito di cittadinanza: "Il reddito di cittadinanza va sicuramente rivisto, perché così come è non crea lavoro ma allontana".

Sono sei i quesiti proposti da Lega e Radicali: la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, la responsabilità dei magistrati, l'equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, i limiti agli abusi della custodia cautelare e l'abolizione del decreto Severino.

Fin dall'inzio non sono mancate le adesioni, anche da parte di coloro che non possono certo professarsi vicini alle idee della Lega.

Firme "rumorose"

A fare decisamente molto chiasso è stata l'adesione di Matteo Renzi, che a fine luglio ha deciso di apporre la propria firma alla proposta di referendum in uno dei gazebo allestiti a Roma. "Ho firmato perché quando si parla di riforma della giustizia e si ricorda l'impegno dei Radicali, il primo nome che viene in mente è quello di Enzo Tortora. In questo momento il referendum è l'unico vero strumento di pressione sul Parlamento", aveva dichiarato il leader di Italia viva. "Su tante cose la vediamo diversamente, c'è una profonda divergenza tra noi e Salvini".

A firmare anche l'ex vicepresidente del Csm Michele Vietti, così come i giornalisti Pierluigi Battista e Paolo Mieli, e lo scrittore Mauro Corona. A rispondere alla chiamata, anche i candidati sindaci delle città di Torino e Milano, Paolo Damilano e Luca Bernardo. Anche il vignettista Sergio Staino, padre di Bobo e anima critica della sinistra, si è detto favorevole al referendum, bacchettando il Partito democratico.

Non sono ovviamente mancate le firme dei ministri della Lega Massimo Garavaglia, Giancarlo Giorgetti ed Erika Stefani. Mentre Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha deciso di aderire alla raccolta firme, ma solo per alcuni quesiti.

Fra i firmatari, anche Nicola Porro, Alessandro Sallusti, Maria Giovanna Maglie, Hoara Borselli, Rita Dalla Chiesa ed Augusto Minzolini. Lo stesso pm Catello Maresca, che punta alla carica di primo cittadino di Napoli, ha deciso di apporre la propria firma.

A rispondere all'appello di Lega e Radicali anche il figlio dell'ex presidente del Consiglio Bettino Craxi, Bobo, che ha firmato in uno dei banchetti presenti nella Capitale. Ha firmato anche l'imprenditore Paolo Berlusconi. "La gente capisce che la magistratura così come concepita da adito a pochi a cambiare la vita di tanti. Fortunatamente credo i tempi siano maturi", sono state le parole del fratello del Cavaliere.

In queste ultime ore è arrivata anche l'adesione di Luca Palamara, finito al centro dell'inchiesta che imbarazza le toghe.

In una conferenza stampa, l'ex presidente dell'Anm ha annunciato la sua candidatura alla Camera nel collegio Roma Primavalle alle prossime suppletive e confermato il suo sostegno al referendum. "Firmerò oggi i referendum dei Radicali sulla giustizia ad eccezione di quello per la responsabilità civile dei magistrati, perché la mia battaglia non sarà mai contro di loro", ha dichiarato.

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