Dal reddito al salario minimo: cosa ha chiesto Conte a Draghi

"Vogliamo risposte e tempi certi". Conte tira per la giacchetta Draghi: nell'incontro chiarificatore a palazzo Chigi le nove condizioni per la permanenza pentastellata nel governo

Dal reddito al salario minimo: cosa ha chiesto Conte a Draghi

Giuseppe Conte ha dettato le condizioni e tirato la giacchetta a Mario Draghi: si fa così o i Cinque Stelle lasciano. Nel momento di massima crisi del partito grillino, l'ex avvocato del popolo si è messo in testa di imporre l'agenda pentastellata al governo. Nel suo incontro di stamani con il premier, il capo politico del Movimento ha infatti portato a palazzo Chigi le richieste alle quali i 5S vincolano la loro permanenza nell'esecutivo: il documento, del quale sono trapelati alcuni dettagli, è di fatto un compendio dei cavalli di battaglia grillini. Specialmente di quelli a impronta assistenzialista.

"Abbiamo consegnato a Draghi un documento a nome di tutto il Movimento 5 stelle. Abbiamo accumulato un forte disagio politico, che è riassunto nel documento", ha affermato lo stesso Conte al termine del faccia a faccia chiarificatore con il presidente del Consiglio, avvenuto dopo giornate di tensione tra i pentastellati e palazzo Chigi. Poi la chiosa rivolta sempre all'ex banchiere: "Abbiamo bisogno di risposte chiare e impegni precisi anche in tempi ragionevoli". Non sono chiaramente mancate le note polemiche. "Abbiamo subito attacchi pregiudiziali, mancanze di rispetto, fino a subire invettive intese a distruggere la nostra stessa esistenza. C'è stata spesso indifferenza rispetto alle nostre legittime richieste", hanno lamentato i grillini, incolpando altri della loro implosione. "Non si può nascondere che il processo politico e la collocazione nel governo, hanno pesato sul nostro elettorato. Lo hanno sfibrato e anche eroso", si legge infatti nel documento.

Incontro Draghi-Conte: le 9 richieste del Movimento

Nel carteggio consegnato a Draghi, alcune richieste politiche ben precise articolate in nove punti: reddito di cittadinanza, salario minimo, decreto dignità, aiuti a famiglie e imprese, transizione ecologica, superbonus 110%, cashback fiscale, intervento riscossione e clausola legge di delegazione. Una sintesi delle battaglie grilline più controverse degli ultimi anni. "Le questioni richiamate ci spingono a preannunciarle che per noi, forza politica che ha dato vita a questo governo e si è sempre dimostrata responsabile, i prossimi passaggi politici saranno cruciali", hanno scritto i pentastellati a Draghi.

Conte, in particolare, si è dichiarato irremovibile sul reddito di cittadinanza. "Non permetteremo più che sia messo quotidianamente in discussione. Vogliamo parole chiare anche su questo", ha ammonito l'ex premier. E ancora: "Dobbiamo intervenire immediatamente sul taglio del cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori, dobbiamo intervenire a favore di imprese e lavoratori, dobbiamo approvare il salario minimo, non possiamo continuare lasciando che ci siano buste paga di 3-4 euro lorde l'ora". Parole accompagnate anche da alcune specifiche annotazioni critiche contro Draghi fissate nero su bianco.

In riferimento al superbonus, in particolare, nel documento consegnato al premier i grillini hanno attaccato: "Gli interventi governativi che si sono via via susseguiti e le sue stesse dichiarazioni rilasciate in ambito europeo, hanno prodotto un clima di forte sfiducia nei cittadini e negli stessi operatori del settore, con il risultato che la circolazione dei crediti fiscali di fatto risulta bloccata...". Nel foglio di lavoro viene inoltre lamentato uno "smantellamento di misure fondamentali per accelerare il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione e per contrastare l'economia sommersa, come il cosiddetto cashback".

Nell'incontro tra Conte e Draghi, a quanto si apprende, si è parlato anche di politica estera, con i pentastellati intenzionati a far valere le loro convinzioni "contro la guerra, per la pace e il disarmo". Ma il premier, si sa, su quei temi ha una linea differente e molto chiara.

Fonti di palazzo Chigi hanno riferito di un incontro positivo ma - a quanto pare - non esaustivo: il presidente del consiglio e il presidente 5s torneranno infatti a incontrarsi prossimamente. Intanto, dall'esterno, c'è chi osserva con straniamento il can-can pentastellato: in molti scommettono che si tratti solo di un'operazione per ricompattare i Cinque Stelle.

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