Ecco la verità sul reddito di cittadinanza: chi lo incassa (davvero)

Nessuna intenzione di abolire il sussidio, che in piena crisi ha aiutato molte famiglie. Il ministro Orlando al lavoro per elaborare una proposta di modifica

Ecco la verità sul reddito di cittadinanza: chi lo incassa (davvero)

Nessuna intenzione di abolire il reddito di cittadinanza, come proposto dal leader di Italia viva Matteo Renzi: il governo pensa piuttosto ad una rielaborazione del sussidio grillino, così da garantire all'Italia uno strumento di tutela e di lotta alla povertà, come raccomandato anche dalla commissione europea.

In merito alla questione, il premier Mario Draghi è stato chiaro: "Quello che vorrei dire è che il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno". Ed anche il segretario del Carroccio Matteo Salvini si è adeguato: "Il reddito di cittadinanza va sicuramente rivisto, perché così come è non crea lavoro ma allontana".

In previsione, dunque, ci sono dei cambiamenti. Il reddito di cittadinanza, dati Istat alla mano, ha contribuito a sostenere una fascia di popolazione gravemente colpita dalla crisi economica innescata dalla dichiarata emergenza sanitaria, insieme alla cig e ad altri sussidi.

Eppure, malgrado circa 3 milioni di persone stia beneficiando del reddito grillino e della pensione di cittadinanza, nell'anno 2020 sono aumentate le famiglie in condizioni di povertà assoluta. Stiamo parlando di cittadini che non sono attualmente in grado di permettersi una serie di beni e servizi sufficienti a garantire uno standard di vita minimamente accettabile. Siamo passati da 4,6 a 5,6 milioni di poveri. Evidentemente, putroppo, i pentastellati non sono riusciti a sconfiggere la povertà, come aveva sbandierato ai quattro venti Luigi Di Maio.

Qualcosa non funziona

Uno dei primi problemi era stata l'introduzione dei navigator: pensati per essere una figura di orientamento per i cittadini in cerca di tutela ed aiuto nella ricerca di lavoro, si sono trovati a gestire un sistema ricco di carenze. La crisi provocata dall'emergenza sanitaria ha complicato ulteriormente la situazione.

Più grave la questione dei cosiddetti furbetti del reddito: soggetti riusciti ad ottenere il sussidio pur non avendone diritto. Fra gli illeciti beneficiari, anche stranieri non in regola, evasori, criminali, e soggetti appartenenti ad associazioni di stampo mafioso. Dal momento che l'erogazione del reddito (circa 551 euro al mese) costituisce una spesa pubblica che si aggira intorno agli 8 miliardi l’anno, è fondamentale prendere dei provvedimenti affinché l'aiuto raggiunga coloro che ne hanno realmente necessità. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha quindi istituito un Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza.

I dati

Stando a quanto riferito da un recente rapporto della Caritas, grazie al reddito di cittadinanza il 57% dei percettori ha superato la soglia di povertà assoluta. Ma non basta. Soltanto il 44% delle famiglie indigenti, infatti, percepisce il sussidio. A queste si aggiunge un 36% di beneficiari che riceve l'aiuto pur non trovandosi in una condizione di povertà assoluta. Non si tratta di truffatori, come sottolinea Cristiano Gori, docente di Politica sociale e membro del Comitato per il reddito. Queste persone hanno ottenuto il sussidio perché lo prevede il provvedimento. A risentirne, però, sarebbero le famiglie più numerose. C'è poi un'altra questione, evidentemente rilevante per il comitato: il requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni ha escluso molte famiglie di stranieri. Importante, inoltre, introdurre importi differenziati sul territorio: attualmente la maggior parte del reddito viene percepito in Campania, Calabria e Sicilia. Su questi punti lavorerà il ministro Orlando per elaborare la sua proposta di modifica.

Un grande lavoro dovrà essere effettuato anche per quanto riguarda i controlli, ancora insufficienti. Ci vuole una comunicazioni fra banche dati, così da risalire ad eventuali veicoli posseduti, conti correnti e case. Serve dunque una collaborazione fra Pra, catasto, anagrafe tributaria e casellario giudiziario.

Solo nell'anno 2020, la guardia di finanza ha denunciato ben 5.868 soggetti. E per quanto riguarda la questione lavoro, la maggior parte dei beneficiare non è stato aiutato a trovare un'occupazione, come inizialmente auspicato dai grillini.

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