
Arrivare preparati con numeri alla mano ben precisi e soprattutto significativi alla data dell'8 marzo. Questo l'impegno del governo e della sua maggioranza. E lo si è toccato con mano ieri nel corso del question time alla Camera dei deputati. Momento che ha offerto la possibilità al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e alle sue colleghe Eugenia Rocella (Famiglia) e Marina Calderone (Lavoro) di fornire un ampio quadro su quanto si sta facendo (e quanto ancora resta da fare) per diminuire il gap di genere nel mondo del lavoro e per frenare la violenza nei confronti della donna.
L'ultima novità, al riguardo, la offre la ministra Roccella ricordando che passa da 400 a 500 euro il contributo massimo mensile, per dodici mesi, del Reddito di libertà , destinato alle donne vittime di violenza in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali, per sostenerle favorendone l'emancipazione economica. Lo stabilisce il decreto del ministro della Famiglia in vigore da oggi. La norma gode di un finanziamento di 30 milioni di euro ripartiti per il triennio 2024-2026. Il ministro Piantedosi ha poi ricordato che il Viminale ha disposto una serie di corsi di aggiornamento e di formazione per aiutare le forze dell'ordine a offrire il massimo supporto possibile alle donne vittime di violenza. Nel corso del question time si è parlato anche delle «stanze rosa». Sono 131 sparse nei commissariati e nelle questure. Cui se ne aggiungono 208 nelle caserme dei Carabinieri. Sul piano della prevenzione contro la violenza di genere lo stesso responsabile del Viminale ha ricordato che nel corso del 2023 è stato ampliato l'uso dei braccialetti elettronici. «Attualmente sono più di 12 mila i braccialetti elettronici attivati per diverse finalità, 5.700 dei quali in chiave anti-stalking», ha spiegato Piantedosi.
Il primo governo guidato da una donna segna, però, un altro importante successo: il record dell'occupazione femminile. I dati Istat, infatti, certificano che l'occupazione femminile ha superato quota dieci milioni con un tasso di occupazione salito al 53,2%, con un aumento di (+1,1 punti sul 2020, mentre quello degli uomini si è fermato a 0,6%). Segno, fa notare la ministra per il Lavoro, che le politiche attuate dal governo portano i loro frutti, come la decisione di portare all'80% la retribuzione durante il congedo parentale durante i primi tre mesi di vita del figlio.
L'obiettivo comune è quello di ridurre il gender gap che al momento è ancora forte tanto da costringere il nostro Paese al fondo delle classifiche europee sul tema. «Il Family act, che ci si accusa di non voler attuare - ribadisce la Roccella -, è un catalogo di buone intenzioni, sostanzialmente privo di copertura finanziaria. Il nostro governo ha adottato le proprie politiche, finanziandole con risorse vere che nelle sole leggi di bilancio ammontano a 4 miliardi e oltre, e producendo benefici netti per le famiglie che per il 2024 l'Ufficio parlamentare di bilancio ha stimato in oltre 16 miliardi di euro».
C'è un ultimo traguardo che la ministra della Famiglia vuole sottolineare nella politica per il raggiungimento della parità di genere quale motore di equità e di sviluppo : si tratta delle imprese e
aziende censite che hanno raggiunto l'obiettivo. «A oggi si contano 6.846 organizzazioni già certificate. Un numero considerevole se si pensa che il target Pnrr prevedeva la certificazione di 800 aziende entro il giugno 2026».
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