L’appuntamento era per le 20.30. Ma, inesorabile, il vertice è iniziato con quasi due ore di ritardo. Lo avevano definito il momento della verità sulle elezioni regionali. Ma così non è stato. È stato più che altro un chiarimento necessario tra i tre leader dei partiti di centrodestra, negli ultimi mesi divisi proprio sui nomi dei candidati. Le frizioni riguardano soprattutto Campania e Puglia. Questi i principali nodi da sciogliere. Ma c'è anche il caso Marche a tenere banco. L’incontro tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, affiancati da Andrea Crippa (Lega), Ignazio La Russa (Fdi) e Licia Ronzulli (Fi) è terminato con un nulla di fatto. "Passi avanti significativi, presto un nuovo incontro", recita il comunicato.
Lo slittamento dell’orario di inizio (prima le 20, poi le 20.30 e infine le 22) era dovuto a una questione di organizzazione, ma anche per permettere il rientro a Roma del leader leghista, impegnato oggi in uno tour in Abruzzo. Sul tavolo, come abbiamo scritto, soprattutto in casi di Campania e Puglia, dove Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni rivendicano la candidatura a governatore di Stefano Caldoro e Raffaele Fitto. Nomi che, nonostante un vecchio accordo pre coronavirus, non sembrano andare più a genio alla Lega. In Campania, la rinuncia di Catello Maresca ha fatto tornare Forza Italia su Caldoro, già governatore e sconfitto cinque anni fa proprio da quel Vincenzo De Luca che ora si ricandida e dai sondaggi è dato, ad oggi, favorito.
Berlusconi punta ancora una volta su Caldoro per conquistare Palazzo Santa Lucia. Ma nel centrodestra il dibattito è aperto. Sullo sfondo, l’ipotesi di un candidato civico in grado di battere De Luca e superare l’impasse tra Forza Italia e la Lega. I leghisti, secondo alcuni rumors, lavorano per strappare la Campania agli azzurri. La via di mezzo potrebbe essere un candidato della società civile, magari un giovane imprenditore. Nulla è dato per scontato.
Nella rosa dei papabili per la società civile che piacciono al centrodestra circolano diversi nomi tra cui il rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti, candidato alle europee con la Lega, ma non eletto. Non sono escluse figure nuove. Si fa ad esempio il nome di Severino Nappi, l'ex assessore regionale di Caldoro, esperto di diritto del lavoro, recentemente approdato alla Lega. Il leader di Forza Italia, però, non molla la presa.
Sul tavolo Puglia, Giorgia Meloni rivendica la candidatura di Fitto, mentre il Carroccio preme per altri nomi. I sondaggi seguono anche un’altra strada: in Puglia, Fitto, è in testa nel gradimento dell’elettorato. La Meloni, che da mesi si spende per la sua candidatura, sulla quale c’era stato anche il nulla osta di Salvini, oggi non accetta il "niet" dell’ex ministro degli Interni. Salvini, infatti, sponsorizza la candidatura di Nuccio Alfieri.
Più staccato il giornalista del Tg1 Francesco Giorgino, anche lui in lizza per la candidatura. I numeri sono chiari e Berlusconi da sempre si basa molto sui sondaggi prima di prendere le proprie decisioni politiche. Il Cav, in un’intervista a Il Messaggero, ha spiegato di puntare sul suo ex delfino e già governatore pugliese tra il 2000 e il 2005.
Il concetto è stato ribadito dal vicepresidente azzurro Tajani a Rtl 102.5: "Ci sono degli accordi che erano stati presi e non abbiamo individuato candidati migliori di Caldoro in Campania e Fitto in Puglia. Sono le parole di Berlusconi e questa è la nostra linea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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