Paragone: ''Il M5s è morto soffocato nella scatoletta di tonno''

Per il senatore Gianluigi Paragone il crollo alle urne del M5s è conseguenza di scelte politiche disastrose. Fortemente critico anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti

Paragone: ''Il M5s è morto soffocato nella scatoletta di tonno''

''Il Movimento è morto, soffocato nella scatoletta di tonno. Non lo dico io, lo stanno dicendo gli elettori''. Ci va giù duro Gianluigi Paragone, senatore ex M5s espulso all’inizio dell’anno dal Movimento per aver espresso un voto contrario alla legge di Bilancio e per essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, che ha commentato i risultati del voto alle elezioni in Emilia-Romagna e Calabria lanciando un pesante attacco ai vertici pentastellati.

Per il parlamentare, ora nel Gruppo Misto, il disastro alle urne è il frutto di un errore strategico-politico portato avanti dai dirigenti. ''In Emilia-Romagna la partita è stata impostata malissimo e finirà anche peggio'', nel senso che ''il Movimento aveva la possibilità di iniziare a radicarsi sul territorio, ma se tu imposti il tuo radicamento su delle battaglie nei consigli regionali e comunali contro il Pd e poi ti presenti da alleato di governo del centro-sinistra, allora finisci male''.

Per Paragone, il destino del M5s è ormai segnato a causa di scelte sbagliate che hanno annientato l’anima pentastellata. Per il senatore, infatti,''ormai è tardi per riprendersi'' perché ''il Movimento è una forza europeista e filo Pd'' e oggi ''in Italia, per colpa di Di Maio, non ci sono più forze politiche anti-sistema''.

Il parlamentare confida in Alessandro Di Battista per una rinascita del M5s, l’unica figura in grado di compiere il ''miracolo''. Ma, sottolinea Paragone, Dibba ''dovrebbe ottenere la guida del partito e portarlo fuori da questa alleanza con il Pd, facendo cadere il governo''. Il senatore però è conscio che ''questa è una cosa che non si realizzerà mai, perché ci sono i gruppi parlamentari che non vogliono perdere il posto''. Pertanto, ha concluso il senatore, ''il Movimento è destinato a scomparire nel Pd''.

Anche un altro ex M5s considera terminata l’avventura politica del Movimento. Si tratta del sindaco di Parma Federico Pizzarotti. In un'intervista a “Repubblica”, il primo cittadino ha affermato che ''il Movimento è nato in Emilia-Romagna nel 2007 e qui riceve oggi un colpo mortale''. Ad avviso di Pizzarotti, "il Movimento ha fatto fatica a trovare i candidati, ha fatto una campagna elettorale inesistente, soprattutto non aveva più niente da dire. Nessun tema da portare avanti, nessuno slogan da proporre". E il motivo, secondo il sindaco di Parma, è che i 5 Stelle "sono stati al governo con tutto e il contrario di tutto. Senza combinare niente".

Pizzarotti ha sottolineato che nel 2010 la situazione era diversa solo in parte perché nel Movimento "c'erano una carica e un entusiasmo magnifici, ma non è che non ci fossero già le beghe". Oggi la differenza risiede nel fatto che "i parlamentari non hanno nessuna intenzione di andare a casa".

"Cercheranno in ogni modo di restare attaccati a questo governo – ha concluso il sindaco - e intanto elaborare una strategia di sopravvivenza. Perché se andassero al voto politico adesso, scomparirebbero".

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