Renzi silura De Benedetti: "Contro Berlusconi parole meschine"

Il leader di Italia Viva, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, condanna le parole di Carlo De Benedetti, definendole meschine

Renzi silura De Benedetti: "Contro Berlusconi parole meschine"

Ancora messaggi di sostegno da parte del leader di Italia Viva Matteo Renzi nei confronti del presidente di Forza Italia Silvio Belusconi, attualmente ricoverato al San Raffaele di Milano dopo aver contratto il Coronavirus: l'ex segretario del Pd si è scagliato contro Carlo De Benedetti per le parole rivolte contro il leader di Forza Italia.

"Chiedo un applauso di incoraggiamento e gli rinnovo gli auguri di pronta guarigione, ma la mia convinzione è che sia stato molto nocivo per il Paese", aveva attaccato l'ex presidente di Olivetti. "È stato un grande imbroglione. Lui ha versato, non a me che non ho preso neanche un euro, ma alla Cir 562 milioni che è la più grande goduria che io abbia avuto nella mia vita". Parole confermate anche dopo le forti polemiche sorte in seguito. "Io duro su Berlusconi? Assolutamente no".

"Vorrei mandare a Berlusconi un grande abbraccio affettuoso e lo aspetto presto in campo per confrontarmi con lui da avversario. Le parole di De Benedetti sono parole meschine", ha affermato Matteo Renzi durante la trasmissione "Quarta Repubblica", in onda questa sera su Rete4 e condotta da Nicola Porro."Berlusconi è un leader politico e come tale ne riconosciamo la caratteristica di combattente, gli voglio mandare un grande abbraccio affettuoso e dirgli che tutti noi, alleati e avversari politici, facciamo il tifo per lui perchè possa sconfiggere il coronavirus, siamo sicuri che lo farà. Lo aspettiamo presto in campo, è una delle personalità più importanti del Paese, ha guidato il governo più a lungo, io non l'ho mai votato ma questo non mi impedisce di riconoscerlo come personalità politica".

Il leader di Italia Viva ha toccato altri temi caldi durante il suo intervento in Tv, a partire dal prossimo referendum, senza comunque rivelare esplicitamente la sua intenzione di voto."Io non dico cosa voterò, ma questo referendum non è dannoso ma inutile, è un'altra scommessa. Il 21 settembre sia che vinca il sì sia che vinca il no dico che la vera riforma costituzionale comincerà il giorno dopo, quando tutti diranno che bisognerà superare il bicameralismo. Ci arrivano 4 anni dopo il mio referendum. La prossima volta spero che non mi diano ragione ma mi diano il voto", lamenta l'ex premier, come riportato da AdnKronos.

Per quanto riguarda i sondaggi che danno in difficoltà il governo, Renzi non ha dubbi. "Io sono quello che ha mandato a casa Salvini, le elezioni non sono sondaggi, in democrazia si vota ogni 5 anni, altrimenti si seguono i sondaggi e diventa un Grande Fratello, che piace al portavoce del governo. Il punto fondamentale", prosegue Renzi, "è che quando si rischiava di andare a votare un anno fa e l'Europa era il nemico come diceva Salvini, ho scelto, pur di non dare i pieni poteri a lui, di fare l'accordo con il presidente Conte". Una scelta che conferma. "Non sono assolutamente pentito, se non ci fosse stata quella scelta non avremmo ottenuto i 208 miliardi del Recovery Fund. Oggi se guardiamo il bilancio di questo anno abbiamo gestito l'emergenza del coronavirus e abbiamo i soldi del Recovery Fund, ma dove li mettiamo questi soldi? Il reddito di cittadinanza non può bastare". Non c'è un piano per come distribuire il denaro ricevuto dall'Europa, ma bisogna farlo al più presto, dice ancora Renzi: "Il giorno dopo le Regionali, dobbiamo ragionare su come usare questi denari del Recovery fund con un dibattito parlamentare. Non con le task force".

Una stoccata viene riservata invece agli alleati grillini: "Un anno e mezzo fa Di Maio con

Di Battista andava in Francia di soppiatto e incontrava i gilet gialli. Oggi i 5 stelle hanno cambiato posizione, oggi Di Maio sta con Macron, a me sembra un passo in avanti, su altre cose non vedo passi in avanti".

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