Matteo Renzi si gioca sul filo di lana l'elezione al Parlamento europeo. Nella sfida tra i piccoli in lotta per il quorum del 4 %, la lista Stati Uniti d'Europa, nata dalla fusione tra Italia Viva e Più Europa, sarebbe sotto di un soffio al 3,9%. Fiato sospeso, dunque, fino all'ultimo seggio per sapere se Renzi avrà vinto la sua scommessa. I sondaggi, per tutta la campagna elettorale, avevano dato alla lista Renzi-Bonino una forbice superiore al 4. La delegazione renziana, in caso di superamento dello sbarramento, farà parte della famiglia europea Renew Europa, il movimento che fa capo al presidente francese Emmanuel Macron. Proprio gli alleati francesi di Renzi rimediano in casa una pesante batosta elettorale. Per sfondare la soglia del 4 % Renzi ha riunito sotto la sigla di Stati Uniti d'Europa varie realtà territoriali. Dal movimento di Clemente Mastella al nuovo Psi che alla vigilia delle elezioni ha rotto il patto federativo con il Pd. I renziani hanno atteso i dati nel comitato elettorale di Roma allestito al CeoforLife Clubhouse di Roma. Il leader Renzi ha rinviato di qualche ora l'arrivo al quartier generale. A caldo il capogruppo al Senato Raffaella Paita, in campo per le Europee, non si è risparmiata contro l'ex alleato Carlo Calenda per la mancata intesa. «Attendiamo con fiducia i risultati definitivi del voto italiano, convinti che stati uniti d'Europa sia il progetto migliore per il futuro del nostro continente, a maggior ragione alla luce dei risultati negli altri Paesi che metteranno a dura prova la costruzione europea» - commenta il segretario di Più Europa Riccardo Magi. Bisognerà ora attendere i dati definitivi per conoscere, eventualmente, i nomi di chi rappresenterà Stati Uniti d'Europa a Bruxelles. In attesa del dato finale, si apre la seconda partita, più importante, per l'Ue: la maggioranza politica che dovrà sostenere la prossima commissione Ue. Il progetto Macron-Renzi spera nella carta Draghi. L'ex premier italiano vorrebbe ripetere l'operazione che nel 2021 portò l'ex presidente della Bce alla guida del governo italiano. Con quali numeri? Sono due le maggioranze che avrebbero le carte in regola.
Una coalizione tra socialisti, Ppe e macroniani: schema che terrebbe fuori sia i Conservatori europei, famiglia di cui Giorgia Meloni ne è leader, e il movimento Identità e Democrazia, di cui fanno parte Marine Le Pen e Matteo Salvini. I numeri sono blindati in questo caso. La seconda opzione, più in salita e tutta da verificare, porterebbe a una coalizione che va da Macron a Le Pen.
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