Renzi prepara gli agguati in Parlamento: le mosse per far crollare Conte

Italia Viva pronta a mettere il bastone tra le ruote: le commissioni rischiano di implodere. Dalla giustizia al cashback: i veti di Iv intimoriscono il governo

Renzi prepara gli agguati in Parlamento: le mosse per far crollare Conte

L'incidente è dietro l'angolo: le commissioni rischiano di implodere e il governo può andare sotto da un momento all'altro. I giallorossi saranno destinati all'instabilità perenne se non riusciranno ad allargare il perimetro della maggioranza nei prossimi giorni. Ecco perché si sta pensando a un gruppo autonomo di 10 senatori per garantire una certezza numerica al premier Giuseppe Conte, che però dovrà fare presto e chiudere la partita entro 72 ore. Altrimenti l'ipotesi del voto anticipato si farà sempre più probabile. Ed è chiaro che evitare il ritorno alle urne è proprio l'obiettivo che ha permesso al presidente del Consiglio di essere salvato dai voltagabbana. Pensava di essersi sbarazzato di Matteo Renzi, delle sue minacce politiche, dei suoi ultimatum. E invece, ancora una volta, è il gruppo di Iv ad avere il pallino del gioco.

Nell'esecutivo lo sanno benissimo: con questi numeri ballerini c'è sempre il rischio di cadere. I timori sono concentrati su mercoledì 27 gennaio, quando bisognerà votare la relazione annuale in materia di giustizia del ministro Alfonso Bonafede. Le truppe di Italia Viva hanno già pronti tutti gli agguati in Parlamento, e il voto sul Guardasigilli sarà solamente il primo. L'ex sindaco di Firenze ha già annunciato il voto contrario: "Voteremo contro la relazione di Bonafede, perché la pensiamo in maniera diametralmente opposta". Ieri il deputato Luciano Nobili ha avvertito chiaramente i suoi ex alleati: "Se hanno intenzione di trovare un accordo serio con noi bene, altrimenti il governo ha le ore contate".

È proprio questo l'incidente che potrebbe far crollare Giuseppi. Se il gruppo di Italia Viva dovesse confermare il "no" in maniera compatta, allora le opposizioni raggiungerebbero quota 156. Ovvero lo stesso numero di voti su cui può fare affidamento l'attuale maggioranza. E il pareggio, per il regolamento del Senato, vuol dire bocciatura. Si spiega così la paura di Alfonso Bonafede, che ha chiesto ai renziani di non trarre conclusioni affrettate: "Hanno preannunciato il voto contrario a una relazione che non hanno ancora letto".

Tutti gli agguati

Attenzione anche al decreto Ristori. L'intenzione sarebbe quella di presentare un emendamento per aumentare lo stanziamento complessivo previsto per i ristori mediante l'utilizzo di quasi tutti i 4,7 miliardi destinati invece al cashback. Una misura tanto cara ai 5 Stelle e a Conte, che uscirebbero palesemente sconfitti se dovesse essere ritoccata. L'emendamento potrebbe essere presentato nella commissione Bilancio di Palazzo Madama, dove oggi maggioranza e opposizione hanno gli stessi voti. Come scrive il Corriere della Sera, oltre a Iv anche gli altri leader dell'opposizione hanno iniziato a ragionarne.

A preoccupare è anche il percorso dei provvedimenti. Riflettori puntati sulla conferenza dei capigruppo, dove il centrodestra - se avesse il sostegno di Italia Viva - sarebbe in vantaggio. Dunque il calendario dei lavori rischia di finire nelle mani dell'opposizione. "Se il centrodestra chiedesse comunicazioni con voto sul vaccino Pfizer e non avessimo gli strumenti in aula per contrastarla andremmo sicuramente sotto", è la riflessione che fa un senatore del Pd.

A spaventare maggiormente, come vi abbiamo già raccontato, è la questione relativa alle commissioni. In quelle più importanti (Affari costituzionali, Bilancio, Esteri e Industria) maggioranza e opposizione sono in parità senza i renziani. Invece Cultura, Lavori pubblici, Difesa, Sanità e Ambiente vedono l'opposizione in vantaggio.

Effettivamente il leghista Roberto Calderoli si chiede: "È una situazione di impossibilità dei lavori. Se ne rendono conto?". Altro discorso per Finanze, Agricoltura, Lavoro e Politiche Ue, dove la maggioranza ce la farebbe anche senza l’apporto di Italia Viva.

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