"Massimo D'Alema venne da me e mi chiese il posto della Mogherini...". Nel nuovo libro di Bruno Vespa, C'eravamo tanto amati, Matteo Renzi svela i motivi che, secondo lui, si nascondono dietro il No al referendum costituzionale. "Io non avrei avuto niente in contrario, se questa proposta fosse stata condivisa dal Partito socialista europeo - dice il premier - ma ho dovuto constatare che nel Pse non lo voleva nessuno".
"Sarà perchè lo avevano conosciuto bene, o forse perché preferivano un ministro degli Esteri in carica come la Mogherini, che aveva una carta in più essendo donna". Renzi si limita a raccontare l'aneddoto. Non fa trapelare giudizi, li lascia al lettore. dal racconto, però, viene fuori un D'Alema che serba rancore per la mancata nomina a lto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Su quella poltrona c'è appunto seduta Federica Mogherini dal primo novembre 2014. Avrebbe voluto andarci D'Alema. Non ce l'ha fatta. Ed è da quel momento che, a sentir parlare Renzi, l'avrebbe giurata al premier e al governo.
"È un fatto che io non avevo potuto promettergli niente - racconta lo stesso Renzi nel libro di Vespa - e trovo sorprendente che una persona faccia dipendere la propria valutazione sulle riforme da una questione personale, che il suo voto sia strumentale alla acquisizione di una carica".
Secondo il premier, infatti, D'Alema avrebbe deciso di votare No al referendum del 4 dicembre dopo la mancata nomina in Europa. "Proprio D'Alema, che sulle riforme ha costruito la sua carriera - chiosa Renzi - la nostra riforma va esattamente nella direzione degli impegni che aveva preso lui".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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