La maison Roberto Cavalli è tornata ieri sulla scena della fashion week milanese presentando, attraverso la formula dell'allestimento, una capsule collection allestita nelle stanze che trasudano storia e capolavori del magnifico Palazzo Crespi a Milano. Ha fatto la sua ricomparsa - sottotono rispetto alle fastose sfilate del passato - dopo gli inizi dell'intenso lavoro di ristrutturazione partito il 13 dicembre con la firma degli accordi al ministero del Lavoro. Un rilancio che ha richiesto sacrifici: 89 esuberi sui temuti 200, la chiusura delle sede di Milano, l'esternalizzazione delle attività della celebre stamperia e la concentrazione di tutte le attività a Osmannoro nel comune di Sesto Fiorentino. Così il futuro della Roberto Cavalli è passato nelle mani del nuovo amministratore delegato, Gian Giacomo Ferraris, un risanatore che la provvidenza fa arrivare nelle aziende che hanno bisogno di mettere in ordine i conti e ripartire alla conquista dello smalto perduto. Arriva dalla Versace e sta lavorando a ridisegnare il futuro della maison toscana rimasta anche senza un direttore creativo dalla dipartita di Peter Dundas, lo stilista chiamato a sostituire il fondatore. La piccola collezione presentata ieri - la creazione per il momento è affidata a un team interno - con lo styling di Panos Yiapanis, esprime a gran voce l'intenzione di far valere le solide radici artigianali del marchio: ricami, stampe, materiali pregiati a partire dalla pelli, pitone compreso, tagli perfetti e la magia degli chiffon plissettati e dei tessuti fra i più lievi che si possano immaginare lavorati per offrire l'idea della seduzione femminile in un'ottica tridimensionale. Compatti come soldatini allineati sulla stessa fila, i manichini ricordavano gli autentici modelli Cavalli di una volta, come a dire che il punto di partenza del rilancio è l'heritage, la forza di un brand che ha fatto la storia della moda italiana negli ultimi decenni.
Ma di certo, in questa fase di transizione e di ricostruzione della maison che dal 2015 fa parte del fondo Clessidra, si sente la mancanza di un punto di vista creativo improntato all'attualità del momento. Qualcosa di strong, ribelle e fuori dagli schemi. In questo senso i magnifici CanalettoLSer
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