Le ricerche in Austria e l'ennesimo appello: "Riporta Giulia a casa"

I timori su un gesto di Filippo. Nessuna traccia dei due. Attesa per l'esame del Dna sulle macchie di sangue

Le ricerche in Austria e l'ennesimo appello: "Riporta Giulia a casa"
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Il sesto giorno di ricerche senza esito è anche quello in cui Giulia Cecchettin si sarebbe dovuta laureare. Per ricordare l'atteso traguardo, che tutti sperano sia solo rimandato, la sorella Elena ieri ha annodato tre fiocchi rossi sul cancello di casa. Una festa che a Vigonovo tutti sperano sia solo rimandata. Anche se ormai i familiari della 22enne fanno fatica a pensare positivo. Ormai non hanno più dubbi che Giulia sia trattenuta contro la sua volontà dall'ex fidanzato, Filippo Turetta, suo coetaneo, con il quale è stata vista l'ultima volta sabato sera. Lui, ipotizzano, non voleva che lei discutesse la tesi perché non avrebbe più avuto la possibilità di vederla all'università, dove frequenta la stessa facoltà di ingegneria biomedica, e temeva che questo potesse costituire un ulteriore distacco. «Era possessivo, geloso», ricorda Elena.

«Mai Giulia si sarebbe allontanata da casa volontariamente, senza darne notizia», dicono i parenti sforzandosi di non pensare al peggio. «La speranza è viva - dice il papà Giulio - e voglio pensare che anche Giulia lo sia». Purtroppo non è facile restare ottimisti dopo quasi una settimana di black-out, ad eccezione di qualche sporadico avvistamento della Fiat Grande Punto nera di Filippo, l'ultimo tra le montagne bellunesi, quando domenica l'auto è passata per Ospitale, in direzione Cortina d'Ampezzo, e poi verso Dobbiaco. Tante le segnalazioni, ma non tutte verificate, come quella che collocherebbe la Punto in fuga verso l'Austria. Gli investigatori hanno allertato le polizie estere, ma i due ragazzi sembrano svaniti nel nulla. Senza esito le ricerche sulle Dolomiti, dove sono state battute ampie zone tra Sesto e San Candido, controllando anche le strade sterrate che portano in quota. È possibile che Filippo e Giulia abbiano lasciato l'auto o che abbiano varcato il confine. Ma in entrambi i casi appare davvero strano che i carabinieri non siano stati in grado di localizzare la vettura, anche perché un elicottero anche ieri ha sorvolato le zone degli avvistamenti, il lago di Barcis, la Valcellina, Longarone, la Val Zoldana. Strano anche il fatto che Filippo non abbia mai usato un metodo di pagamento elettronico: carte di credito e bancomat sono sotto controllo ma non risulta effettuata alcuna transazione. Forse il giovane aveva portato con sé dei contanti e sta usando quelli. Le ricerche proseguono anche nelle aree di Venezia, Vigonovo e Fossò, non lontano dalla zona in cui la ragazza vive e dove sabato sera i due ex sarebbero stati visti litigare e dove sono state trovate macchie di sangue che si teme possano appartenere a Giulia. Soltanto il test del dna potrà stabilirlo. Il risultato, atteso a breve, sarà determinante per inquadrare la scomparsa dei due giovani. Disposta anche l'analisi di un pezzo di tessuto bianco trovato impigliato alla rete di un vecchio materasso nel fiume Muson.

Al momento nessuna ipotesi è esclusa, ma gli investigatori non hanno elementi per pensare che i due ragazzi non siano vivi. Si cercano tracce utili ad indirizzare le ricerche nel computer consegnato dal papà di Giulia. Un altro pc la ragazza lo ha con sé e per questo si stanno verificando le reti Wi-fi nell'eventualità che sia stato acceso. Mentre i telefoni sono muti da sabato sera, quando Giulia ha mandato un messaggio alla sorella ed è stata vista cenare con Filippo, con il quale era rimasta in buoni rapporti, in un centro commerciale.

Straziante l'ennesimo appello del papà di Giulia, mercoledì a Chi l'ha visto: «Filippo, mettiti una mano sul cuore e ritorna. Riportaci Giulia». L'altro papà, Nicola Turetta, non riesce a pensare alla possibilità che suo figlio possa avere fatto male alla ragazza e nega che fosse ossessionato da lei: «La amava, non è un mostro».

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