I giornali parlano di «emergenza rifiuti». I romani sarebbero contenti se davvero si trattasse di «un'emergenza». Il fatto è che tra i più serpeggia il timore che si tratti di una «normalità». Che con l'aiuto di Cerbero (l'anticiclone africano, non il personaggio mitologico) sta trasformando la Capitale in una bolgia infernale. Tra gabbiani e miasmi insopportabili, tra cumuli di spazzatura che invadono i marciapiedi, la Città Eterna rischia il collasso. E la stessa Giunta capitolina sente, per questo, scricchiolare la sua stabilità.
Tant'è che lunedì si è tenuta in Campidoglio una riunione straordinaria dei rappresentanti della maggioranza. Al sindaco hanno chiesto di intervenire. E soprattutto hanno chiesto rassicurazioni. Dagli ambienti capitolini trapela che il primo cittadino abbia mostrato forte irritazione per la situazione in cui versa la città. Gualtieri ha anche annunciato per la settimana prossima la convocazione del Cda di Ama (la municipalizzata che si occupa dello smaltimento dei rifiuti), per avere un quadro più preciso della situazione.
E intanto, mentre i cumuli di immondizia crescono, è il gradimento di Roberto Gualtieri presso i suoi concittadini a precipitare. Stando all'ultima classifica di gradimento degli amministratori locali pubblicata dal Sole 24 Ore Gualtieri ottiene il 50% delle preferenze, con un calo di 10,2 punti rispetto al giorno dell'elezione. Performance che gli vale la sessantasettesima posizione in classifica. E non può certo essere consolatorio (né per lui né tanto meno per i romani) il fatto che, pur nella sua débâcle, si mantiene ben più alto nei consensi rispetto a quanto ha fatto la Raggi nel suo ultimo anno da sindaca (2021), quando non andò oltre il 43%.
Al momento del faccia a faccia tra consiglieri di maggioranza e sindaco sui marciapiedi di Roma «sostavano» mille tonnellate di spazzatura non raccolta. Tra le cause principali del rallentamento del servizio è la scarsità dei mezzi a disposizione. E anche la loro «fragilità». Tant'è che lo stesso sindaco a fine giugno si lamentava che non era possibile stare dietro alle riparazioni.
Lo stesso Gualtieri e l'assessore all'Ambiente Sabrina Alfonsi (capolista per il Pd alle ultime elezioni) vogliono scaricare su Ama tutte le responsabilità. E sono in molti a ritenere che già dalla settimana prossima ci potrebbe essere un avvicendamento al vertice della municipalizzata. Insomma la situazione è precipitata negli ultimi giorni nonostante il mandato di Gualtieri fosse iniziato col piede giusto, tanto che in pochi mesi la pressione esercitata su sindacati e sui vertici dell'azienda aveva portato alla miracolosa «guarigione» del luglio scorso di oltre 200 operatori ecologici che avevano richiesto («per motivi di salute») di evitare il servizio in strada.
La parabola discendente di Gualtieri fa gongolare soltanto i Cinquestelle. Ancora scottati dal trattamento riservato alla Raggi dai romani al momento di decidere se concederle il bis dopo il primo mandato alla guida della Capitale, i grillini parlano di «gestione fallimentare». Mentre Forza Italia punta il dito sulla gestione di Ama. «Non è possibile che la metà dei 2600 mezzi sia ancora fuori uso - tuona il senatore Maurizio Gasparri -.
Gualtieri è stato eletto il 21 ottobre del 2021 e che la situazione non sia mai migliorata». Anche la Lega sottolinea l'emergenza rifiuta e lamenta il degrado di periferie come Tor Bella Monaca, dove «oltre all'emergenza rifiuti c'è il risultato di anni di indifferenza da parte delle istituzioni».
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