All'interno del Movimento Cinque Stelle le acque sono agitate. Lo scandalo "Rimborsopoli" scoppiato proprio durante la campagna elettorale rischia di travolgere i grillini. Sono ore frenetiche le ultime, fatte di annunci, di semntite e soprattutto di porte chiuse per fare i calcoli. Ma i conti comunque non tornano.
Rinunce e dimissioni impossibili
Lo sa bene Andrea Cecconi che averbbe finto un versamento di 21mila euro al fondo Pmi. Da giorni è irrepribile, si è fatto vivo una sola volta sui social per affermare: "Ho già deciso di rinunciare alla mia elezione: il 4 marzo cederò il passo e andranno avanti gli altri candidati del Movimento". Di fatto però, come ha ricordato più volte il Giornale, questa mossa non è praticabile perché per legge non si può rinunciare alla candidatura e non si possono dare dimissioni una volta eletti. Buccarella, altro grillino finito nel ciclone, di fatto ha scelto un'altra strada ancora più discutibile, quella dell'autosospensione che non dà effetti pratici. Carlo Martelli invece afferma: "So di aver mancato nei confronti degli iscritti al M5S, anche se la mia coscienza è a posto perché ho restituito tutto fino all’ultimo centesimo — commenta via Facebook — I probiviri decideranno in piena autonomia". Martelli non avrebbe versato ben 77mila euro. Ha annunciato di voler rinunciare alla candidatura ma sa bene che questo non è prveisto per legge. Insomma i "furbetti" M5s provano a correre ai ripari in modo goffo.
Borrelli lascia il Movimento
E in questo quadro di tensioni e di imbarazzi nel Movimento arriva anche l'addio al Movimento di Borrelli, europarlamentare grillino: "Questa mattina l’eurodeputato David Borrelli ha ufficializzato il suo ingresso nel gruppo dei non iscritti. Borrelli ha comunicato alla delegazione italiana del Movimento 5 Stelle che la sua è stata una scelta sofferta ma obbligata da motivi di salute. Prendiamo atto che Borrelli non fa più parte del Movimento 5 Stelle", ha affermato Laura Agea, capo delegazione M5s al Parlamento europeo. Borrelli è uno dei tre soci dell'associazione Rosseau con Davide Casaleggio e Max Bugnani.
"Via chi ha tradito"
E sulle restituzioni è intervenuto anche il candidato premier pentastellato, Luigi Di Maio: "Ho effettuato bonifici al fondo del microcredito per un totale di oltre 150.000 euro, certificato dal direttore della banci. Alcuni portavoce hanno violato le nostre regole e non hanno donato tutto quello che avrebbero dovuto – prosegue Di Maio -. Un tradimento dei nostri principi e della fiducia dei nostri iscritti.
Per questo saranno cacciati dal Movimento e si sono impegnati a rinunciare all’elezione. La stragrande maggioranza dei nostri portavoce hanno ottemperato gli impegni presi e infatti nel fondo per il microcredito ci sono oltre 23 milioni di euro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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