Riscossa di Salvini: "È tanta roba...". La Lega risale con l'autonomia e l'effetto governo

Che il risultato della Lega sia considerato ottimo lo spiegava, a exit poll ancora caldi, il volto raggiante di Salvini in un video insieme a Fontana

Riscossa di Salvini: "È tanta roba...". La Lega risale con l'autonomia e l'effetto governo

Che il risultato della Lega sia considerato ottimo lo spiegava, a exit poll ancora caldi, il volto raggiante di Salvini in un video insieme a Fontana, per dire tre volte grazie ai cittadini lombardi che «hanno riconfermato a furor di popolo il buongoverno della Lega e del centrodestra e di Attilio Fontana». Il metro di paragone per la Lega in Lombardia era il 13% delle politiche di settembre, rispetto a cui il partito invece avanza fino a quota 17%. Non è solo una crescita per Salvini ma l'inversione di un trend negativo che andava avanti dalle europee 2019 (quella del 34%, record storico leghista, da lì sempre in discesa). In Lombardia poi si aggiunge il 6% della lista del presidente Fontana, che nella Lega conteggiano come voti di area («le sue liste erano imbottite di leghisti», dicono).

Ma anche senza sommare i consensi del governatore, il distacco della Lega con Fdi si riduce e scende sotto il livello di guardia, a meno di una decina di punti, ben lontano dal «doppiaggio» delle politiche. In alcune aree lombarde poi la Lega torna primo partito. «Tornare a vedere la Lega ampiamente sopra il 20% in provincia di Bergamo e a Brescia, Como, Lecco e Sondrio al 30% ci dice che la strada è quella giusta». Anche nel Lazio i numeri sono buoni, attorno al 7%, «in alcune città la Lega ha preso il 18-20%. Scusate, ma è tanta roba» commenta Salvini in conferenza stampa. Il segretario è visibilmente contento, parla di un «risultato straordinario, inatteso, bello, che ci dà forza».

Insomma gli «uccelli del malaugurio» che pronosticavano un flop della Lega, con una drammatica discesa anche sotto il 10%, sono stati smentiti. Per il ministro delle Infrastrutture è la prova che il profilo «operativo» seguito in questi primi mesi al governo, lavorando a testa bassa su dossier e cantieri ed esponendosi meno sulle polemiche politiche (che invece hanno investito gli esponenti di Fdi), abbia premiato la Lega. «Il lavoro dei ministri della Lega è stato apprezzato e ricompensato, sennò non si spiega come in alcune città e province in soli quattro mesi la Lega abbia raddoppiato il risultato delle politiche di settembre» dice il segretario federale. Nel quartier generale leghista la considerano anche la dimostrazione che il leader non è affatto finito, come avevano diagnosticato alcuni osservatori. «Salvini non è morto, anzi sta anche vincendo i congressi in Veneto» spiegano dalla Lega. Sono anche convinti che il via libera all'autonomia differenziata abbia dato un aiuto. E certamente adesso rafforza la Lega, in seno alla maggioranza, per andare avanti su questo dossier. Altro motivo di soddisfazione, nel quartier generale di Salvini, è che la «scissione» dei bossiani, con il Comitato Nord, non ha avuto peso sul voto. I leghisti meno ortodossi invece parlano di una «tenuta» della Lega in Lombardia, spiegabile soprattutto per l'assenza della Meloni dalla campagna elettorale. Per Calderoli è un «grande risultato» della Lega.

Salvini vuole evitare di farne una gara interna alla coalizione, perciò nel pomeriggio sente al telefono Berlusconi e la Meloni: «Sono contento perché questa è una conferma che il gioco di squadra con Giorgia e con Silvio funziona». Per la Lega però è una vittoria incoraggiante.

Ad aprile tocca al Friuli Venezia-Giulia di Fedriga, e a maggio in una serie di importanti comuni. Il segretario guarda con fiducia ai prossimi mesi: «Se il clima è quello che abbiamo respirato oggi in Lombardia e Lazio, sarà una primavera interessante».

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