Rissa al Pincio, il tam tam sui social. "E sabato ce ne facciamo un'altra"

Il 14enne indica gli aggressori, due coetanei. Caccia ai baby bulli

Rissa al Pincio, il tam tam sui social. "E sabato ce ne facciamo un'altra"

«Sabato prossimo ce sta n'artra rissa ar Pincio. Sondaggio: dite che a fanno o vanno tutti bevuti? Risultato: bevuti 75%, te pare 25%». Il tam tam sui social è cominciato, a partire da Instagram e TikTok, i più seguiti, in attesa di nuove «storie» di calci e pugni.

Subito dopo la maxi rissa del 5 dicembre le gang di ragazzini della capitale lanciano una nuova sfida. Riusciranno ancora a radunarsi in massa nonostante i divieti? Dal canto suo la questura fa sapere che la terrazza del Pincio, dopo il fattaccio, è stata inserita fra gli obiettivi sensibili. Le indagini dei carabinieri, intanto, proseguono ascoltando testimoni e setacciando il web alla ricerca dei più violenti e dei gruppi creati per l'occasione (poi cancellati) che avrebbero chiamato a raccolta le comitive per l'adunata. Sono quelle più violente, capeggiate da Criminal Boy e Andrej? Fra i sospetti alcuni profili registrati su Instagram, quelli che potrebbero essere accusati di aggressione, lesioni personali e di aver disatteso il decreto anti coronavirus rischiando un contagio di massa. L'episodio su cui si concentra l'inchiesta dei carabinieri della compagnia Roma Centro e del Nucleo Investigativo di via in Selci è il pestaggio al Pincio di un ragazzo, proseguito alla fermata della metro Flaminio. Occhi puntati anche su alcuni trapper della capitale che avrebbero incitato alla violenza, sulle due ragazzine, Jasmin e Vittoria, e sul «coatto» che per farsi riprendere dagli amici picchia selvaggiamente il suo coetaneo, già aggredito al Pincio.

La vittima 14enne, che ha riportato la frattura del setto nasale, è stata ascoltata dai carabinieri per ricostruire le varie fasi del pestaggio e arrivare all'aggressore, probabilmente due minorenni. «Radio social» parlerebbe di un giovane, la vittima, famoso per alzare le mani su altri ragazzi senza motivo nei luoghi dello «struscio» del fine settimana, via del Corso, Pincio, piazza del Popolo. Quindi punito da uno più «cattivo» di lui: il soggetto che stanno cercando i carabinieri. Indagini difficili vista l'età dei protagonisti, ragazzini con una visione a volte diversa dalla realtà. Così si spiegano le fake che «girano» in rete sui fatti del Pincio, notizie fasulle su un ragazzo deceduto dopo un volo di decine di metri, su una giovane violentata nel fuggi fuggi generale, su pistole e rappresaglie varie. «Dillo a tuo cugino. Tu ancora non mi conosci» la minaccia sotto la metro. C'è poi il giallo delle due «pischelle» che, per una storia di cuore, si danno appuntamento perché «se dovevano menà». Le voci girano sulle schermate dei telefonini. I ragazzi vogliono sapere, i contatti aumentano.

«Calcolate che Jasmin da npò di giorni non tornava a casa e i genitori anno (sic) saputo che se doveva scannà co' Vittoria quindi se so' preoccupati e anno (sic) chiamato a polizia, lanno (sic) cioccata (vista ndr) sulla metro e quindi non è venuta». Segue altro sondaggio «virale»: Chi vole sapè perché Jasmin non è potuta venì? Risultato: Dicce un npo' 85%, Sti c 15%».

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