Ritrovati morti due ostaggi israeliani. Blinken: "Vicini alla tregua"

Padre e figlio rapiti il 7 ottobre erano ritenuti vivi. L'Idf uccide nella Striscia 29 persone tra cui 7 bimbi

Ritrovati morti due ostaggi israeliani. Blinken: "Vicini alla tregua"
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Sono stati localizzati nella Striscia di Gaza i corpi senza vita di Youssef Ziyadne, 53 anni, e di suo figlio Hamza Ziyadne, 22. I due erano tra gli ostaggi rapiti dal sud di Israele il 7 ottobre del 2023 fino a ieri ritenuti in vita. Lo riferiscono i familiari delle vittime, come riporta il Times of Israel. Youssef Ziyadne era stato rapito insieme ai tre figli Hamza, Bilal 28 e Aisha Ziyadne, 17. Bilal e Aisha erano stati rilasciato il 30 novembre del 2023, dopo oltre 50 giorni nelle mani di Hamas.

E nel giorno in cui almeno 29 persone, tra cui sei bambini e un neonato di 15 giorni (nella foto), sono state uccise in due attacchi israeliani nella Striscia di Gaza (uno dei quali nella zona umanitaria di Khan Younis), si fa strada un po' di ottimismo sulla possibilità di arrivare a una soluzione negoziale della crisi regionale. «In Medio Oriente siamo molto vicini a un cessate il fuoco e a un accordo sugli ostaggi», ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken, ieri a Parigi. Blinken ha dispensato speranza anche nella situazione in Libano: «Abbiamo recentemente assistito al ritiro di oltre un terzo delle forze israeliane dal Libano. Penso che il cessate il fuoco possa essere un ponte verso una pace duratura», ha detto il capo della diplomazia Usa. Parole che sembrano andare in direzione totalmente contraria rispetto a quanto detto ieri dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il suo ufficio ha smentito con una nota le notizie diffuse dalla stampa araba riguardo una tregua di settimane nella guerra in cambio di un elenco di nomi degli ostaggi: «È una bugia totale e una parte della guerra psicologica che Hamas sta cercando di utilizzare contro le famiglie degli ostaggi e i cittadini israeliani». In precedenza il quotidiano libanese Al Akhbar, vicino a Hezbollah, aveva riportato fonti egiziane secondo le quali Hamas fornirà a Israele un elenco degli ostaggi e la loro ubicazione, compresa quella degli ostaggi uccisi, in cambio di un cessate il fuoco della durata massima di otto settimane. Inoltre secondo quanto ha riferito alle autorità libanesi l'inviato speciale Usa, Amos Hochstein, citato sempre da al Akhbar, Israele non si ritirerà del tutto dal sud del Libano ma manterrà una presenza militare su tre colline in territorio libanese a ridosso della linea blu di demarcazione tra i due paesi. È quanto previsto dal meccanismo di disimpegno militare. Secondo il giornale, il piano israeliano sostenuto dagli Stati Uniti prevede un ritiro israeliano entro il 27 gennaio, come previsto dagli accordi di cessate il fuoco dello scorso 27 novembre. Questo ritiro avverrebbe in tre fasi: entro il 17 gennaio dal settore ovest, entro il 22 dal settore centrale ed entro il 27 dal settore orientale.

Ma le forze armate israeliane - scrive il giornale citando Hochstein - rimarranno in territorio libanese sulle colline di Labbune, nel settore occidentale della Linea Blu, su Jamal Blat nel settore centrale della linea di demarcazione e sulla collina Hamamis, di fronte all'insediamento israeliano di Metulla.

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