Due agenti feriti, altri in ostaggio, detenuti armati. È degenerata in un attimo la rivolta scoppiata ieri nel carcere di Benevento. Una situazione incandescente, con una Sezione detentiva distrutta, scontri e feriti. Secondo le prime ricostruzioni, tutto è nato dal «nulla»: come spiega il direttore del carcere Gianfranco Marcello, la violenza sarebbe scaturita da una pretesa di un detenuto che ha minacciato personale sanitario e poi si è sviluppata nei reparti. A testimonianza della tensione sottopelle che serpeggia nelle celle.
«La situazione è molto grave - denuncia Tiziana Guacci, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe - Ci arrivano da Benevento segnali allarmanti di una crescente tensione, con i detenuti comuni del quarto piano, per futili motivi, hanno devastato la rotonda, computer, vetri e tutto quello che c'era. La situazione è molto critica e sul posto sono arrivati anche operatori delle altre forze di polizia. Mi sembra evidente che c'è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell'amministrazione penitenziaria, che assicurino l'ordine e la sicurezza in carcere a Benevento tutelando gli agenti di polizia penitenziaria che vi prestano servizio. Ed è grave che non siano stati raccolti, nel corso del tempo, i segnali lanciati dal Sappe sui costanti e continui focolai di tensione nelle carceri campane».
I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza. «Come è noto, viviamo una situazione difficile a causa del sovraffollamento delle carceri ha detto a Ntr24 il direttore della casa circondariale Gianfranco Marcello -. Abbiamo quasi il doppio dei detenuti che dovremmo avere e gestiamo con non poche difficoltà grazie esclusivamente all'impegno eroico del personale». «Cosa dobbiamo aspettarci ancora a braccia conserte? Forse - dice Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria - la vittima tra il personale penitenziario? Personale che quotidianamente rischia la vita nel proprio lavoro soprattutto nelle carceri in Campania che sono le peggiori di Italia per sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, aggressioni e violenze al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini».
Lo scorso anno sono state oltre 200 le aggressioni ad agenti negli istituti campani, numero che in questo primo quadrimestre dell'anno è stato già ampiamente superato con 272 aggressioni di cui 74 solo ad aprile (67 a gennaio, 64 a febbraio, 67 a marzo).
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