Più aiuti alle famiglie, maggiore attenzione ai fragili, no posizioni ideologiche: la persona al centro. Le sfide che attendono le due ministre di Famiglia e Disabilità sono tante. E le attese altrettante. Dal mondo cattolico, ma non solo. La nomina di Eugenia Roccella al ministero della Famiglia, Natalità e Pari Opportunità, viene ben accolta dall'associazionismo e dalla base cattolica, anche se con un pizzico di preoccupazione dalla «frangia» più progressista. La ministra Roccella «è una figura che nel governo deve attuare politiche per tutti, non solo per chi la pensa come lei», riferiscono al Giornale. «La preoccupazione di alcuni è che possa dare troppo spazio a un certo mondo conservatore, altri pensano invece che potrebbe dare spazio al mondo Lgbt. L'importante è che non abbia un approccio ideologico».
La neoministra Locatelli viene considerata una «leghista sui generis», molto attenta ai temi sociali, espressione dell'associazionismo cattolico e che «ha lavorato bene sia come ministro della famiglia durante il Conte 1, che come assessore alla famiglia in Lombardia».
A chiudere il cerchio, c'è Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, per il quale viene espressa «grande stima» dalla base cattolica ma anche dai vertici, visto che nemmeno un mese fa il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha partecipato proprio a una celebrazione indetta da Mantovano in ricordo del giudice Livatino. «È una persona seria», dicono al Giornale fonti del mondo cattolico. Una persona tecnicamente molto preparata». Sarà lui il vero e proprio braccio destro della neo-premier Giorgia Meloni. Spetterà a lui curare tutti i dossier del governo, decidere le priorità, affrontare gli aspetti più scottanti. «Non apparirà, sarà un uomo ombra proseguono ma sarà chiamato a gestire tutto». E dal punto di vista etico? «L'obiettivo è non toccare quello che già c'è rispondono esponenti di alcuni movimenti cattolici -. Non si torna indietro, certamente. Ma su alcuni temi, come l'eutanasia, si partirà da un approccio di chi ha a cuore la tutela della vita».
Centrale sarà dunque il tema della famiglia. La cosa prioritaria è «migliorare l'assegno unico», prevedendo più risorse nella legge di bilancio. «Così come è ora, non è ai livelli degli altri paesi europei, occorrono più soldi, e soprattutto non è universale nel senso che in Italia è condizionato dall'Isee di ciascuna famiglia». Insomma, ci vuole un investimento serio e concreto.
Un ministero, quello affidato a Eugenia Roccella, che dovrà necessariamente andare a braccetto con quello assegnato ad Alessandra Locatelli, leghista, nuova ministra della Disabilità. «Prioritaria deve essere l'attenzione ai più fragili, ai deboli. L'auspicio concludono le fonti è che i due ministeri lavorino a stretto contatto. Il tutto supervisionato da Mantovano».
«Per sensibilità, cultura e formazione afferma al Giornale don Riccardo Mensuali - è certo che il ministro Roccella non mancherà di sostenere, con misure adeguate, i giovani che vogliono sposarsi e avere dei figli.
La denatalità non è solamente un problema economico, ma anche cultuale e di mentalità. Auspichiamo che tutto il governo sappia affrontare, con tutta la società civile, il tema della denatalità per convergere su proposte efficaci».
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