Il 9 maggio decide il futuro della guerra

Domani è il 9 Maggio, anniversario della vittoria sovietica nella Grande guerra patriottica che non corrisponde a quella che per noi è la Seconda guerra mondiale.

Il 9 maggio decide il futuro della guerra

D omani è il 9 Maggio, anniversario della vittoria sovietica nella Grande guerra patriottica che non corrisponde a quella che per noi è la Seconda guerra mondiale. La Guerra Patriottica russa comincia il 22 giugno del 1941, quando l'alleato Hitler pugnala alle spalle Stalin invadendo l'Urss. Nei precedenti 9 maggio, Putin ha fatto sfilare le sue mostruose armi segrete: quel genere di bombe che nell'indimenticato «Dottor Stranamore» di Kubrick, si chiamavano «Arma fine di mondo». Putin, con la sua voce annoiata, ne parla da anni sul suo canale YouTube. Che cosa accadrà domani lo sapremo presto ma le ipotesi sono due: che il Presidente annunci una formale dichiarazione di guerra che gli consentirebbe di ordinare la distruzione delle infrastrutture ucraine finora risparmiate per lasciar posto al terrorismo; oppure, che dia un segnale di cauto interesse per la proposta di Zelensky, disposto a partire dalla concessione della Crimea. In un momento di buon umore, Putin ha detto di essere disposto a trattare purché gli occidentali smettano di armare gli ucraini. È già qualcosa.

I vertici militari sono sul filo della crisi di nervi per le sconfitte e le perdite: per molto meno, Nikita Krusciov, capo dell'Urss durante la crisi dei missili cubani, fu spedito ai giardinetti. Che la leadership di Putin sia in pericolo non è sicuro, mentre è sicuro che nei giorni della grande parata la Russia dovrà comunicare se la guerra è alla fine o si trascinerà nello sgomento di tutti.

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